Regia di Jerry Lewis vedi scheda film
Uno dei film più famosi e rappresentativi del Lewis autore ed attore in cui ebbe la possibilità di esprimere il suo istrionismo demenziale ed ultracomico a 360 gradi visto che al suo interno si cimenta in sette ruoli tutti molto diversi fra loro: tre almeno racchiudono il suo campionario classico, un paio cercano di sondare nuovi territori, i restanti sono invece caratterizzazioni più personali ed uno in particolare ha un retroscena che aleggia come un fantasma nella carriera di Lewis.
La piccola Donna Peyton è rimasta orfana di padre ed ha ereditato la bellezza di 30 milioni di dollari ma deve scegliere fra sei zii pittoreschi chi si occuperà di lei e condividerà la cospiqua eredità.
C'è però una voce fuori dal coro rappresentata da Willard che è il suo fido autista ed il loro rapporto è a tutti gli effetti quello tra un padre ed una figlia.
Willard è interpretato da Lewis con la consueta goffaggine ma bisogna notare come la sua personalità è molto coincidente al Lewis nella vita reale ed è sicuramente una scelta voluta e non casuale.
Il primo zio che la piccola Donna deve frequentare è il vecchio lupo di mare zio James che le racconta i suoi trascorsi da marinaio nella flotta navale americana, in particolare le narra quando fu incaricato di disinnescare un siluro inesploso nella chiglia del sommergibile dove era imbarcato.
L'episodio e il personaggio sono i più deboli dell'intero lotto anche se il flashback sulla gioventù di zio James da l'occasione a Jerry di caratterizzare un altro personaggio, un ottavo magnifico Jerry.
Il secondo zio è un cinico e disilluso clown di nome Everett con il quale Donna non ha neanche il tempo di trascorrere i suoi 15 giorni ma la seriosità che Lewis infonde in questo personaggio ha una valenza drammatica nella sua carriera e racchiude in se il colpo di scena finale.
Il fotografo è invece una riedizione del professore matto nelle sembianze e le movenze ed è sicuramente uno dei tratti più divertenti del film con Lewis scatenato che salta a destra e a sinistra nel suo studio, cambia filtri e fondali come un pazzo e ingozza la povera Donna con i fiocchi d'avena perchè l'ha scambiata per una baby modella e non si è reso conto che è la sua nipotina, si ride a crepapelle.
Mentre gli incontri di Donna con i vari zii si susseguono aleggia nel film mai inquadrato un pericoloso personaggio, lo zio fuorilegge Bugs che è stato messo fuori dall'operazione dagli avvocati per la sua fama di gangster ma i suoi tentativi di sabotare Willard finiscono male e sono anche dannosi per la sua incolumità.
Il quarto zio in concorso è un catastrofico aviatore di una compagnia aerea privata di cui è addetto a tutto: presidente, promoter, meccanico ed ovviamente pilota di uno scalcinato bimotore da dodici posti appena con il quale deve trasportare ad un convegno di bellezza 5 sciattose signore ma la carta lo fregherà e questa è un'altra delle sequenze migliori del film in cui Lewis dimostra di essere un regista con grandi idee anche in riprese esterne ed aeree.
L'ultimo appuntamento è fissato con lo zio Skylock, investigatore con i baffoni da schnautzer che risulta simpatico ma non è il personaggio più riuscito di quelli a calce fresca del gruppo, lo è sicuramente zio Bugs con i sui dentoni storti e sporgenti ed un'aria inquietante ma anche deficente che lo fanno apparire come un tipo pericoloso e che può far fuori chiunque ma anche capace di farsi arrestare dai cadetti di Scuola di polizia.
Bugs irrompe nel film e rapisce Donna mettendo in moto le indagini di zio Skylock ma soprattutto di Willard, la coda del film è un susseguirsi di situazioni esilaranti in cui si intrecciano le azioni di questi tre personaggi fino alla baraonda finale organizzata da Willard.
Il finale è a sorpresa e riesuma il personaggio più in ombra del film, quello di Everett, il clown, il fantasma del film e della carriera di Jerry Lewis.
Un'istantanea dal set di The day the clown cried il film mai distribuito di Jerry Lewis
Cosa c'è di così spettrale dietro questo personaggio vi chiederete?
C'è il film maledetto che ha segnato la carriera di Jerry Lewis, The day the clown cried: questo film di cui molti non sono a conoscenza è l'opera più ambiziosa della carriera di Lewis, l'autore cominciò la realizzazione di questo film nel 1971, vi si narra la storia Helmut Doork un clown riottoso che durante l'epoca nazista viene rinchiuso in un campo di concentramento e cerca di alleviare con il suo mestiere le sofferenze dei bambini ebrei condannati alle camere a gas.
Lewis perse il controllo del film cammin facendo in seguito a problemi di produzione e budget oltre a quelli di salute causati da un uso smodato di cocaina e antidolorifici ed il film seppur completato non fu mai proiettato nelle sale perchè il suo autore lo riteneva orrendo ed offensivo per quel che voleva raccontare e molti ancora oggi si chiedono se potranno mai vederlo e come sia l'approccio di Lewis a questo personaggio.
Il film non verrà mai realizzato per scelta di Lewis ma ci sono molte probabilità che Helmut Doork sia caratterialmente molto simile ad Everett, lo zio clown da lui interpretato ne I 7 magnifici Jerry.
I 7 magnifici Jerry è fluido e scoppiettante grazie ad uno straripante Lewis in formissima e l'alchimia con la piccola Donna Butterworth che interpreta l'ereditiera Donna Peyton è davvero notevole ed evidenzia grandi doti di questa giovane attrice che abbandonerà il cinema da lì a poco.
Anche sotto l'aspetto tecnico il film è impeccabile e coloratissimo, le scene esilaranti sono numerose e se devo sceglierne una dico quella iniziale in cui Willard sbatte in faccia la porta all'avvocato spappolandogli il sigaro: la faccia impietrita dell'avvocato e quella di Lewis inebetito mi fanno ridere anche adesso mentre sto scrivendo.
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