Regia di Michael DeCarlo vedi scheda film
Sceneggiatura sembra scritta da una matta, la storia non sembra neanche una favola, sembra un'altra dimensione ovattata dove le matte vincono sempre e i cattivi si innamorano delle matte e tutte sono un po' ochette. Film da non vedere per la vostra sanità mentale.
C'è una pazza che vuole salvare una biblioteca e si confessa con chi vuole abbattere l'edificio (e già qui si capisce che è matta). Poi dice che la biblioteca va salvata perché i bambini non trovano in internet quello che serve e si inventa una gara di alberi di Natale. I frequentatori della biblioteca, ancora più matti di lei, ci credono e vogliono partecipare. Si inventa di fare un albero di Natale sull'Irlanda tirando fuori questa idea fantastica e matta guardando un quadrifoglio. Va in uno di quei negozi fatti per matte dove non si vende niente ma sono arredati come se fossero il salotto di Madame Pompadour e ordina dei cristalli irlandesi (ma fanno i cristalli in Irlanda? non ce lo chiediamo, tanto è matta pure quella la negoziante, basta vedere come si veste). Va ritirarli e glieli hanno soffiati, lei piange come una matta. Alla gara sembra di assistere ad una favola, quella che le ha soffiato i cristalli viene maltrattata da chi vuole demolire l'edificio che, in quanto matto anche lui, partecipa alla gara, lei si difende dicendogli che tra di loro non c'è solo un rapporto di lavoro (matta pure lei). Poi tutto finisce bene, anzi meglio, la matta scopre che il matto la ama, canzoncina di Natale, alberi di Natale che sembrano quelli di Piazza San Pietro, e tutti sono buoni e felici.
Tutto questo per dire che la sceneggiatura sembra scritta da una matta, la storia non sembra neanche una favola, sembra un'altra dimensione ovattata dove le matte vincono sempre e i cattivi si innamorano delle matte e tutte sono un po' ochette.
Film da non vedere per la vostra sanità mentale.
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