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Toy Story of Terror

Regia di Angus MacLane vedi scheda film

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La recensione su Toy Story of Terror

di Decks
7 stelle

Tre anni dopo l'ottima trilogia made in Pixar dei giocattoli più famosi del mondo, esce uno special televisivo per festeggiare la festa di Halloween: quest'operazione di marketing che solitamente, finisce per non funzionare, o peggio far odiare un determinato titolo, non è il caso di questo delizioso e per niente pretenzioso cortometraggio fortunatamente.

 

Lo scopo principale è quello di omaggiare e ironizzare molti di quegli horror che qualunque cinefilo conosce: traendovi non solo ispirazione e umorismo, ma anche modo di riflettere su determinati temi, in particolar modo nel finale.

Ed ecco che veniamo catapultati già dai titoli di testa in un bianco e nero, che scompare subito, ma resta comunque accennato nei colori spenti, che raramente vengono illuminati se non dal verde di Buzz o dall'ultimo disperato tentativo di Jessie; illuminando la scena "delittuosa" e l'intera storia di un lieto fine.

Le atmosfere sono cupe e mature (ma non troppo), capaci di dare il giusto tono ad uno special di Halloween, come una mano "mozzata" o ombre che scorrono davanti alla cinepresa, lasciando posto anche per colpi di scena, quali le continue sparizioni dei giocattoli, fino ad una doccia con ragazza in miniatura e qualcuno a muoversi dietro le tendine, strizzando l'occhio a "Psyco".

Però le apparenze ingannano: Mr. Pricklepants, vero conoscitore dell'horror, ironizza e spiega tutte le basi e l'andamento della trama che ogni classico horror possiede, ma non indovina sul vero antagonista, che è ben meno mostruoso di quanto sembri; al contrario del conosciuto Norman Bates, questo albergatore deruba dei poveri bambini per rivendere i suoi furti nel profondo web: un truffatore che sfrutta internet come un libero mercato, assente da regole e controlli in questioni importanti come la vendita di merci, noncurante dell'affetto sentimentale, ma unicamente attratto dal vile denaro.

Jessie riesce a divenire l'eroina che nei precedenti film non era, poco sfruttata a favore degli immortali Buzz e Woody, il tutto accompagnato da un animazione strabiliante, soprattutto nelle scenografie (basti guardare gli esterni con il realistico acquazzone) nonostante abbia movimenti più macchinosi dei precedenti lungometraggi, che però saltano all'occhio solo al più scrupoloso spettatore.

 

Non sfugge però come le new entry siano poco caratterizzate, per non dire inutili: Combat Carl è l'unico a risultare accettabile, ma mai elettrizzante quanto le vecchie leve; il resto dei giocattoli sono ridotti a macchiette, che pochi secondi non bastano a conquistare lo spettatore, ma anzi a renderlo spaesato, perchè questa aggiunta va a colpire soprattutto personaggi irresistibili come Mr. Potato e Rex, ma persino Woody e Buzz, che appaiono sullo schermo con poche battute e poco di quello spessore tanto apprezzato. Persino l'antagonista, che pur possedendo tematiche interessanti, scopiazza malamente il personaggio del secondo film Al McWhigging (con annessa teca).

Ci si rende conto, che il cortometraggio avrebbe potuto benissimo chiamarsi "Terror of Jessie" visto il funzionamento e l'utilità degli altri personaggi nella storia.

Anche a livello di sceneggiature siamo lontani dai tre gioielli usciti precedentemente: esse oltre che ad essere sottotono, sono quasi assenti, lasciando spazio più a scene frenetiche, che soddisfano a livello visivo, ma la perfetta amalgamia tra dialoghi irriverenti e azioni dirompenti qui è ben distante.

 

Non toglie e aggiunge nulla alla saga dei giocattoli, ma è sicuramente un godevole prodotto che verrà maggiormente apprezzato grazie alle trovate parodistiche e citazionistiche a vecchi classici dell'horror.

Lasciamoci immergere in questo claustrofobico cortometraggio, all'interno di tunnel e scatole/bare, col consiglio di abbandonare per mezz'ora l'occhio critico a favore del divertimento sano e leggero.

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