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I fratelli Karamazov

Regia di Petr Zelenka vedi scheda film

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La recensione su I fratelli Karamazov

di FilmTv Rivista
8 stelle

Dal cilindro variopinto di Distribuzione Indipendente talvolta escono gemme riscoperte e, seppur tardivamente, sdoganate sugli schermi italiani. È il caso di questo I fratelli Karamazov, uscito nel 2008 in Repubblica Ceca e Slovacchia (nel 2009 in Polonia) e del tutto trascurato dalle distribuzioni d’occidente. Zelenka, regista a teatro ancor prima che al cinema, riversa sulla scena la sua doppia sensibilità, incrociando forme e sguardi alla materia nel riadattare l’opera ultima di Dostoevskij. La pellicola segue la trasferta in terra polacca di una compagnia di Praga, chiamata a rappresentare I fratelli Karamazov in una sede emblematica: un’acciaieria dismessa a Cracovia, simbolo del socialismo reale e ora scheletro dell’utopia perduta. Non è un caso, quindi, che la versione scelta per l’adattamento risalga agli anni 70, a suo tempo modificata rispetto all’originale letterario e da Zelenka ulteriormente ritoccata verso toni violenti, energici, passionali. Manca la parte relativa al Grande Inquisitore, per esempio, a beneficio di un’attenzione centrata sul nucleo familiare e sugli incroci generazionali tra padre e figli. La macchina da presa non si nasconde e, alla canonica frontalità, predilige un approccio cosciente del nuovo medium ma rispettoso dell’impianto teatrale: l’intero lungometraggio si snoda durante le prove dello spettacolo. Opera densa, politicamente e grammaticalmente, nella quale un crogiuolo di lingue trova nell’arte e nelle superbe prove d’attori l’universalità che necessita.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 12 del 2014

Autore: Claudio Bartolini

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