Regia di Matthew Warchus vedi scheda film
Nonostante nel 1984 la Thatcher, dopo la sua rielezione, potesse cominciare a vantare i primi successi economici dopo la grave recessione a cavallo fra anni '70 e '80, il conflitto sociale restava molto aspro. La Premier aveva fatto da poco approvare leggi per la riduzione delle libertà sindacali, eppure il grande sindacato dei minatori aveva aggirato alcuni ostacoli formali e indetto uno sciopero nazionale ad oltranza, affrontando un lungo periodo di mancato salario e dovendo approvigionarsi sulla base della solidarietà degli altri lavoratori.
In questo contesto si svolge il corteo Pride di Londra, in cui il giovane Mark Ashton, gay e attivista per i diritti civili, si rende consapevole delle affinità fra le vicende di negazione dei diritti degli omosessuali e quelle di repressione della lotta sindacale e convince amici e compagni della sua comunità a schierarsi dalla parte dei minatori, iniziando una raccolta fondi intitolata LGSM: "lesbians and gay support miners".
Ma i pregiudizi nei confronti degli omosessuali sono trasversali alle classi sociali e anche i minatori non ne sono immuni....
Bella ricostruzione di una storia realmente accaduta e documentata che il Regista Matthew Warchus riesce a realizzare senza edulcorare nulla e dando spazio a tutte le difficoltà accadute, ma con un atteggiamento leggero che crea quasi un tono di commedia, illustrando come le diffidenze fra mondi culturali diversi tendano a sciogliersi dopo la conoscenza reciproca, ma anche sottolineando che la volontà pervicace di alcuni individui di rimarcare le differenze o di usare letture moralistiche per interpretare il comportamento altrui resteranno sempre un ostacolo all'armonia dei rapporti.
Nel finale si fa accenno anche alla tempesta costituita dalla scoperta dell'AIDS (1983) e dalla evidenza della sua diffusione fra i gay: tema ovviamente non sviluppato, ma che serve a spiegare ciò che successe dopo le vicende narrate e illustrato prima dei titoli di coda.
La direzione ben eseguita, la presenza di attori tutti giovanissimi ed efficaci, nonché il tema trattato sulla falsariga di altre opere britanniche che hanno unito la vicenda umana e l'impegno sociale, rendono il film davvero molto gradevole.
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