Regia di Matthew Warchus vedi scheda film
Pride (2014): locandina
CANNES 2014 - QUINZAINE DES REALISATEURS
PRIDE, di Matthew Warchus è l'ultimo film che chiude una bella Quinzaine 2014, e viene per l'occasione accolto con ovazioni e applausi interminabili dalla sala stracolma.
Pride (2014): Sophie Evans, Andrew Scott, George MacKay, Ben Schnetzer
La vicenda di solidarizzazione della comunità gay londinese nei confronti dei minatori delle cave di carbone, minacciati dalle politiche del profitto, della razionalizzazione e di annientamento di tutto ciò che resta al di sotto dei limiti di produttività ritenuti minimi, in barba a preoccuparsi di chi vive e di chi da generazioni sfama la propria famiglia con quel lavoro pericoloso ed insano – poltiche di cui si fece irremovibile promotore il governo Tatcher con il beneplacito delle spregiudicate teorie economiche americane reaganiane, trova in Pride il giusto mix di impegno politico, civico e morale abbinandolo a quello della tolleranza e dell'inevitabile pregiudizio che anche chi riceve un aiuto non può far a meno di provare nei confronti della comunità omosessuale. Temi alti, drammatici e seri sia dal punto di vista economico che da quello civico, dicevamo, ma svolti qui con un occhio per la commedia brillante e ben calata sul periodo (anche musicale) di quegli euforici e spumeggianti anni.
Pride (2014): Paddy Considine, Bill Nighy, Dominic West
Ecco dunque che un piccolo gruppo di attivisti parte dal Gay Pride per incontrare nel Galles i promotori dello sciopero dei minatori e devolvere parte dei fondi raccolti a favore della causa che li anima ed occupa ormai da tempo. Ospitati inizialmente in casa di uno degli organizzatori, tra la titubanza e la diffidenza di chi li considera dei facinorosi perversi e pericolosi di contagiare innocenti, i membri del piccolo gruppo sapranno farsi apprezzare con l'umanità e lo spirito di collaborazione che li distingue ed anima.
Il film scorre via veloce e frizzante, merito anche di un cast brillante che comprende il giovane George MacKay (ottimo protagonista del recente "Il superstite"), un Dominic West che, smessi i panni del macho, procura ugualmente dei brividi ormonali alle timide mogli dei minatori con uno spettacolo dance sui tavoli davvero esilarante; e poi nomi illustri come Paddy Considine, Imelda Staunton, e Bill Nighy completano degnamente garantendo classe, humor e spessore recitativo.
Pride (2014): Imelda Staunton
Qua e là il rischio di toccare una fin troppo facile carineria giocando con le corde emozionali più elementari e "facili" degli spettatori non è sufficiente a renderci tuttavia fastidiosa un'opera che ha il pregio non sempre diffusissimo di farsi anche nel contempo amare ed apprezzare: impegno e divertimento insomma, e gli applausi scroscianti in sala ne sono una precisa e non casuale conferma di riuscita.
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