Regia di Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett vedi scheda film
Il Maligno è sempre in agguato. Tenta in ogni modo di sorgere per sconfiggere il suo celestiale antagonista.
Ma per sorgere avrà bisogno di un aiuto. E questo aiuto si identifica con Samantha, bella e giovane sposa in viaggio di nozze con il marito. Un marito che non spicca certo per intelligenza, ma qui ci arriveremo più in là.
La coppia di neo-sposi si sta godendo la luna di miele in uno stato dell'America latina, e l'ultima notte, in quanto ultima notte, si lasciano trasportare da un tassista sconosciuto in una sorta di circolo, in cui c'è della simpatica gente che salta e balla (satanisti), i quali, presumibilmente con un rapprto di tipo sessuale, riescono ad ingravidare la giovane sposa, che ha messo, pochi giorni dopo il matrimonio, le corna al marito (chiaro riferimento alla capra satanica).
Tutto questo nei primi 10 minuti e tutto questo ripreso dal povero marito cornuto con la sua inseparabile telecamera.
Ho accenato alla telecamera in quanto ci troviamo di fronte ad un mockumentary, ovvero un falso documentario.
Pertanto il marito è anche il cameraman di questo film e ci delizia per tutta la durata del film con i suoi sarcastici commenti.
Comunque, per non dilungarmi troppo, è inutile dire che ci troviamo di fronte ad un film che ha scritto la parola "difetto" sulla locandina stessa. E' una pellicola abbastanza scadente, la quale può vantare solo qualche scena azzeccata, come la scena del supermercato e quella della furia scatenata dalla sposina nel bosco.
Per il resto il film è vuoto. Anzi è pieno di scossoni (ombre che passano repentine davanti alla telecamera e rapide impennate stridule di violino). Scene che, ormai, hanno stancato e che hanno messo a dura prova la pazienza (mia e non solo).
Per quanto riguarda il falso documentario, non ho molto da dire. Penso che sia una tecnica assolutamente inadatta al genere orrorifico.
Ho capito che le intenzioni dei registi era quello di aumentare il realismo, e non metto in dubbio che ci siano riusciti in questa pellicola, ma aumentando il realismo in questo modo, con la telecamera che rimbalza da tutte le parti, si è persa la caratteristica fondamentale dell'horror: la suspance.
Un horror senza suspence è come una torta di mele senza le mele. In questo caso anche senza la torta, in quanto il film è un impasto informe di farina e acqua.
Solamente in un'occasione si può avere un sussulto di paura, ovvero la parte in cui si rivela il simbolo del Male. Un simbolo che noi tutti conosciamo alla perfezione (simbolo dell'euro).
Un simbolo che, data la sua presenza in questo film, conferma la sua natura distruttrice.
LA STIRPE DEL MALE è un film assolutamente non riuscito e che può essere apprezzato solo per la sua semplicità.
Insomma, una sorta di ROSEMARY'S BABY dei POVeri.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta