Regia di Woody Allen vedi scheda film
Non poche volte ho letto critiche nei confronti di Woody Allen dove lo si accusava di "fare sempre lo stesso film" e devo ammetteree che, all’inizio della visione di questo suo ultimo lavoro, è la prima cosa che è venuta in mente anche a me. Ogni regista, come ogni pittore, ha una sua firma, qualcosa con cui riconoscere l’appartenenza di ogni singola pellicola senza il bisogno dei titoli di coda. La firma del caro, vecchio, Woody è la fotografia e la musica che caratterizzano ogni suo film, il resto è una storia, vagamente interessante, che diventa magica quando l’ambientazione è retrò, mettici poi la bravura eccelsa di Colin Firth e lo sguardo profondo di Emma Stone e attrarre lo spettatore diventa un gioco da ragazzi per chi, come Allen, si destreggia nella settima arte da anni e anni addietro. Una commediola leggera che si guarda con spensieratezza ma, alla fine, lascia poco. Un buon diversivo alle stupide commedie italiane, che affollano i cinema in questi giorni pre-natalizi, anche se è facile trovare di meglio pur con la stessa firma registica.
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