Trama
Il cinese Wei Ling Soo è più prestigioso mago degli anni Venti ma in pochi sanno che si tratta di una maschera per Stanley Crawford (Colin Firth), un inglese scorbutico, arrogante e pieno di sé, che ha una particolare avversione per tutti coloro che sostengono di avere poteri paranormali. Persuaso dal vecchio amico Howard (Simon McBurney), Stanley parte alla volta della Costa Azzurra per verificare che la seducente e giovane veggente Sophie Baker (Emma Stone), ospite con la madre (Marcia Gay Harden) in casa dei Catledge, non sia in realtà una ciarlatana.
Approfondimento
MAGIC IN THE MOONLIGHT: MAGIA NELLA COSTA AZZURRA DEGLI ANNI VENTI
Scritto e diretto da Woody Allen, Magic in the Moonlight racconta una storia d'amore e di magia, caratterizzata da eventi strani e incomprensioni, sullo sfondo della Costa Azzurra degli anni Venti. Al centro delle vicende vi sono i due personaggi di Stanley Crawford, uno scorbutico inglese specializzato nello smascherare ciarlatani, e di Sophie Baker, una giovane chiaroveggente ospite in casa dei ricchi Catledge.
Come dimostra la sua filmografia, Woody Allen è sempre stato affascinato dal tema della magia: da adolescente ha imparato a eseguire alcuni trucchi da prestigiatore e da allora magia e maghi hanno spesso fatto la loro apparizione nell'opere del maestro. Basti ricordare la sua famosa esibizione da standup in The Great Renaldo, la breve storia The Kugelmass Episode, la rappresentazione teatrale The Floating Lightbulb (dove uno dei personaggi principali è un mago), il segmento diretto per New York Stories e Scoop (dove egli stesso ha interpretato il mago Splendini). Nei suoi lungometraggi, inoltre, sono presenti anche altre figure direttamente connesse al mondo del paranormale, come ipnotizzatori (in Broadway Danny Rose e La maledizione dello scorpione di giada), guaritori (Alice) e indovini (Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni). Oltre alla magia, Magic in the Moonlight conta su un ulteriore tratto caro al regista, quella fantasia capricciosa che si intreccia con temi e storie: il film infatti si pone sulla stessa scia di Zelig, La rosa purpurea del Cairo e di Midnight in Paris.
L'ambientazione di Magic in the Moonlight negli anni Venti permette al regista di confrontarsi con un argomento molto in voga ai tempi: i medium erano delle figure professionali vere e proprie, molto rispettate e prese sul serio. Le sedute spiritiche erano molto comuni e si racconta che Harry Houdini, il più grande mago del periodo, partecipasse a molte di esse con il solo scopo di capire come lavorassero i chiaroveggenti e come fosse possibile comunicare con i morti. Girato nel sud della Francia, Magic in the Moonlight conta sulla direzione della fotografia di Darius Khondji (ispiratosi al fotografo francese Jacques Henri Lartigue per atmosfere e colori), sulle scenografie di Anne Seibel e sui costumi di Sonia Grande.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Stanley Crawford, il protagonista principale di Magic in the Moonlight interpretato da Colin Firth, è un mago di fama mondiale che si esibisce sotto mentite spoglie e che rifiuta categoricamente l'idea che possa esistere una vita dopo la morte. Intelligente e molto razionale, Stanley non sopporta la stupidità delle persone che credono nei chiaroveggenti e le abilità di questi di approfittarsi in maniera fraudolenta delle situazioni. Arrogante e cinico, è scettico su tutto ciò che riguarda l'occulto, il mistico o lo spirituale, ed è molto incuriosito quando il suo amico d'infanzia e compagno di magia Howard Burkan, portato in scena da Simon McBurney, gli racconta delle abilità di Sophie Baker, una giovane medium che sta vivendo con la ricca famiglia americana dei Catledge nel sud della Francia. Sconcertato dai poteri della ragazza, Howard propone a Stanley di rinviare il viaggio con la fidanzata Olivia (a cui presta il volto l'attrice Catherine McCormack) e di recarsi in Costa Azzurra per vedere da vicino la situazione e tentare di screditare la medium.
Accettando la sfida, Stanley si presenta in casa dei Catledge come il ricco uomo d'affari inglese Stanley Taplinger e in un primo momento non è per niente impressionato da Sophie nè è favorevolmente colpito dalla madre di lei, un'americana che proviene da un contesto sociale molto povero. Nonostante cerchi di scoprire le falsità secondo lui nascoste da Sophie, in breve tempo rimane impressionato dalle sue capacità di comunicare con il mondo dei morti, rimanendo sorpreso e disorentiato.
Impersonate rispettivamente da Emma Stone e Marcia Gay Harden, Sophie e la madre sono ospiti in casa dei Catledge perchè Grace, l'anziana madre interpretata da Jacki Weaver, ha un disperato bisogno di mettersi in contatto con il marito defunto. Donna molto ingenua e di indole dolce, Grace si lascia facilmente abbindolare dalla signora Baker mentre Sophie, con la sua personalità magnetica, conquista il giovane Brice Catledge, l'amabile rampollo della famiglia impersonato da Hamish Linklater. Nel cottage, inoltre, vive anche Caroline Catledge, l'altra figlia di Grace, insieme al marito psichiatra George. Portati in scena da Erica leerhsen e Jeremy Shamos, Caroline e George sono coloro che sin dall'inizio hanno avuto qualche sospetto su Sophie e che si sono messi in contatto con Howard Burkan per ottenere aiuto.
Vicino alla residenza dei Catledge vive poi Vanessa, l'amata zia di Stanley con il volto dell'attrice Eileen Atkins. Vanessa ha educato Stanley da bambino più di quanto abbiano fatto i suoi genitori e per lui è come una seconda madre, in grado di guidarlo anche nei compiti più difficili. Molto tollerante e indulgente, ha un ruolo fondamentale quando Stanley, sempre più colpito da Sophie, le porta in visita la giovane medium, sapendo come la zia abbia un occhio particolare nell'inquadrare le persone.
Note
Allen ripassa con l’inchiostro della commedia romantica la lezione già scritta 43 volte, quel tragico bisogno che ci spinge al compromesso perché basta, sempre, che funzioni. Stavolta, però, fallisce perfino dove di solito vince: nella direzione degli attori (Firth non piega la sua britannica flemma, Stone si irrigidisce reverenziale), nel ritmo latitante delle arguzie sentenziate.
Trailer
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Commenti (13) vedi tutti
Brillanti gli attori, i personaggi e i dialoghi, e Woody Allen riesce a coniugare abilmente il lato magico e razionale del film... e della vita, ed evidenziare la continua lotta dell'uno contro l'altro.
commento di moviemanLa tematica di contorno sarebbe anche interessante, poi però il romanticismo e la musica anni '20 rende il tutto grottesco. La Stone è come una cerbiatta indifesa che alla fine uccide il cacciatore. Mal assortito
commento di Gibbon92Piacevole, voto 7
commento di stokaiserContinuo a credere che Woody Allen abbia diretto (ed interpretato) veramente un solo film "memorabile": "Prendi i soldi e scappa"...
commento di GnaulzRazionalità - fra "Shadows and Fog" cerebrali - in pieno Sole: poi giunge il cirrocumulonembo dell'Amore e... "Whatever Works"!
leggi la recensione completa di mckIl vecchio Woody, alla ragguardevole età di 79 anni, al tempo di questo film, ha dimostrato che di andare in pensione non era ancora il momento: il pubblico più affezionato, che continua a sperare nel capolavoro, è stato spesso premiato per questa fedeltà, in fondo ben riposta.
leggi la recensione completa di laulillaScritto a occhi chiusi col piede sinistro, Woody Allen licenzia l’ennesima pellicola dimenticabile, con scialbi colpi di scena e una trama esilissima.
leggi la recensione completa di barabbovichUn film scarico e senza ispirazione che ripete senza originalità molti temi cari a W.Allen ma non sempre a forza di ripetere si ottengono buoni risultati, a volte la pietra, a forza di essere levigata, non brilla di più, ma si consuma lasciando solo un pò di polvere e poi il nulla. Lo humour è scarico e il film risulta alla fine molto noioso.
commento di PrisDSono convinto che Allen da tempo possa dirigere un film con un secchio in testa, ma la sua capacità di scrivere dialoghi bellissimi non dovrebbe autorizzarlo a fare sceneggiature con la fotocopiatrice. E qui, la carineria della Stone non basta. Quella musica Belle Epoque martellante, poi... Voto 5.
commento di ezzo24Un gioiellino delizioso...tra ambientazioni deliziose e bellissima musica anni '20....molto carino
commento di DelfinoDelfinoIl re della commedia,il maestro della commedia ha girato ineluttabilmente "la commedia"....noiosetta e tutto sommato ai limiti della sufficenza...nulla di nuovo sotto il sole.La Stone si aggira tra due uomini....e alla fine sceglie quello che tutti ci aspettiamo...bah.
commento di ezioLa confezione è accurata, ma il Woody Allen dei tempi migliori è lontano.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiMi sono divertita con una favola del nichilista Woody . Il film ha uno stile riconoscibile e bello, forse troppo "favoloso" . Ma, alla fine si passa il tempo in un gradevole svago tra pizzi e merletti dei primi del '900.
commento di Basia