Regia di Koji Fukada vedi scheda film
AU REVOIR L'ETE' è un film giapponese che porta originariamente il titolo in lingua francese, ed opera seconda del regista Kiji Fukada, regista nipponico molto legato al mondo francofono e, probabilmente, amante dello stile “naturale” e quasi abbandonato a se stesso, proprio di tanto meraviglioso ed ammirato cinema rohmeriano.
Senza (apparentemente) una direzione della fotografia, con una telecamera a mano che filma senza osservare nessuna tecnica o soluzione di ripresa se non il naturale, scoordinato seguito dei personaggi protagonisti, il film racconta dell'arrivo in una cittadina di mare di una traduttrice di trattati etnografici, Mikie, che, impegnata in una complessa traduzione di un testo in indonesiano,
decide di trasferirsi in quel posto tranquillo con la diciottenne nipote Uchiki, per ultimare il lavoro.
L'occasione per la donna di ritrovare un fidanzato di un tempo, ora impegnato a gestire un albergo ad ore piuttosto equivoco, farà in modo che la ragazzina, in piene vacanze estive, conosca un suo coetaneo rifugiatosi là dopo la catastrofe di Fukushima, impiegato pure lui in quella struttura. Sarà per la ragazzina l'estate delle prime esperienze amorose e delle incertezze che caratterizzano quell'età vulnerabile assalita da dubbi e da incertezze, oltre che dalle insicurezze che l'inesperienza acuisce e rende più fragili.
In un Giappone sempre un po' inquietantemente grigio ed ordinario, cementificato e sin troppo ordinario e ben poco seducente, Au revoir l'été appare a tratti un po' disarmante ed irrisolto, senza la grazia e la magica ironia che un grande come Rohmer era in grado di evocare nelle sue storie apparentemente semplici, laddove l'ordinario incedere del tempo, delle stagioni, della vita quotidiana e la fluente retorica dei suoi brillanti protagonisti, riusciva ad arricchirci di passione per le cose semplici e per una teorica, matematica consapevolezza della capacità dell'amore di valicare con disarmante destrezza il flusso lento e spesso deludente che troppo spesso caratterizza il corso degli eventi.
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