Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Uno degli ultimi grandi horror italiani, grazie a una sostanziosa produzione (Cecchi Gori) condotta dal produttore esecutivo Dario Argento. Dirige, un buon cast, l'ispirato Michele Soavi. Ottimi sia gli effetti speciali di Sergio Stivaletti, che la colonna sonora di Pino Donaggio.
Negli Stati Uniti, durante gli anni Settanta, la Setta dei “senza volto” capeggiata dal crudele Damon (Tomas Arana) ha compiuto una serie di raccapriccianti omicidi a sfondo rituale. Molti anni dopo Miriam (Kelly Curtis), una bionda e fragile insegnante, è stata prescelta dalla Setta al fine di riportare, sottoforma umana, Satana sulla Terra. Un insetto estinto da milioni di anni, una configurazione astronomica particolare e il ritorno di Damon (che ha cambiato la pelle del volto, ma non la faccia), assieme a un pozzo costruito in un punto particolarmente favorevole, sono gli ingredienti necessari affinché - tramite un elaborato rituale - l’Anticristo possa finalmente “nascere”.
Terza opera in regia di Soavi (dopo Deliria e La chiesa), e quinta produzione di Argento, per un horror molto suggerito, lento eppure anche molto inquietante. La setta è un film originale, pur contenendo molti riferimenti ai classici del genere (Rosemary’s baby in particolare). Indicato da alcuni come ideale sequel di Inferno (Dario Argento, 1980), per il ruolo assegnato a Kelly Curtis (sorella della più celebre Jamie Lee Curtis), ovvero molto simile a quello di "Mater Lacrimarum", anche se probabilmente le intenzioni di Argento (autore, assieme a Soavi e Giovanni Romoli, anche della sceneggiatura) sono di altra natura. Notevole, come già ampiamente dimostrato in precedenza, lo stile di Soavi, regista portato alla realizzazione di immersivi piano-sequenza e soggettive originali (memorabile la suggestiva ripresa che segue il fluire dell’acqua lungo le condutture) e che, anche nelle citazioni - tipo la scena con scorticamento di un viso, effettuato durante un rituale e molto simile ai supplizi inferti dai Cenobiti di Hellraiser - riesce a mantenere uno stile del tutto personale. E la cosa tanto più è vera se si pensa che certo cinema spagnolo di genere, in parte, sembra essersi ricordato di questo film: su tutti The nameless (Jaume Balagueró, 1999), che già dal titolo suggerisce un accostamento al film di Soavi. Da una parte la setta dei “senza volto”, dall’altra quella dei “senza nome”; qua un padre che ha destinato al male la figlia, in The nameless un padre che ha cresciuto nel male la sua giovane figlia. L’unico punto debole della pellicola è rappresentato da un finale piuttosto allusivo e, apparentemente, un tantino raffazzonato, ma ciò non minimizza affatto il buon risultato ottenuto da Soavi, cineasta che ha ben dimostrato di essere in grado di realizzare lungometraggi di qualità. Un apprezzamento particolare alle belle musiche di Pino Donaggio, elemento fondamentale alla costruzione di un clima angosciante e pure, al tempo stesso, incantevole.
Curiosità
La setta, rappresenta la quinta produzione di Dario Argento che segue, nell'ordine: Zombi (1978), Dèmoni (1985), Demoni 2 (1986), La chiesa (1989).
In un primo momento, poiché Michele Soavi era impegnato per la realizzazione di un film (poi mai andato in porto, n.d.r.) dal titolo "Golem", Dario Argento avrebbe dovuto anche dirigerlo.
Dato l'ottimo riscontro conseguito all'estero dal film di Lamberto Bava (Dèmoni, 1985), anche la penultima produzione di Dario Argento (l'ultima è M.d.C. - Maschera di cera) è stata distribuita a livello internazionale come sequel.
La chiesa è circolato infatti all'estero come Demons 3, mentre La Setta è diventato Demons 4...
Al minuto 49 del film si assite a un simpatico cameo di Michele Soavi, nei panni di un mago che appare in televisione mentre il coniglietto della protagonista (Kelly Curtis) cambia canale con la zampetta.
"L'accettazione fideistica di una dottrina settaria è un elemento che tra i seguaci meno intelligenti di questa o quella fazione totalizzante emerge sempre chiaramente."
(Robert Conquest)
La setta (Michele Soavi) - Sequenza iniziale
F.P. 14/07/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 112'07") / Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su DarkVeins
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