Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film
Ci sono attori capaci di dare il meglio di se sia sul palcoscenico che davanti e/o dietro la macchina da presa. Purtroppo per Salemme, tale capacità non è una sua caratteristica. L'espressione sua massima è di certo in ambito teatrale (dovrebbe risultare un complimento) e anche se in passato è stato in grado di regalare dei buoni prodotti cinematografici (L'amico del cuore è un esempio su tutti) ora sembra aver perso l'ispirazione e rispolvera una riuscitissima commedia teatrale di vent'anni fa per adattarla ai tempi della settima arte. Riesce a riunire il cast d'origine, anche quel Buccirosso che da diverse pellicola non collaborava più con il regista partenopeo, che però sembra essere poco stimolato, addirittura svogliato, recita con un'espressione insoddisfatta sul volto che mette tristezza e malinconia, non di certo allegria o spensieratezza come una commedia dovrebbe fare. Il risultato finale sembra una pellicola costretta tra nostalgia e voglia di riscatto, non fosse per la sublime bravura di Nando Paone, l'unico che finisce per metterci davvero il cuore, non resterebbe nulla di concreto se non l'incomprensibile comparsa di Panariello, totalmente insensata e poco radicata quanto la presenza della bella di turno (Margareth Madè). Strana anche l'introduzione del lieto fine, totalmente diverso dal finale originale che, seppur più triste, era di certo più sensato.
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