Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Con Sesso, bugie e videotape Sodembergh si industria per inculcarci la sua rivelazione “shock”, ovvero come un’adulterazione parossistica dei rapporti umani, nella loro compagine più fisica, attrattiva ed istintiva (il sesso), possa innescare - se filtrata dalla potente lente del mezzo audiovisivo - la definitiva frattura dei precari schemi interpersonali consolidatisi, fino ad indurre un nuovo ed autentico assestamento relazionale.
La (mia) verità? Tanto rumore per nulla.
L’unica cosa “scioccante” è proprio questo film.
Sesso, bugie e videotape ovvero come Il sesso possa essere discusso, visto e vissuto da quattro diverse angolazioni. Punti di vista estremi e - oserei dire - così artificiali da risultare un tantino irritanti.
Il punto di vista dello spettatore medio, in argomento, viene, infatti, sistematicamente frustrato dalle patetiche condotte dei protagonisti; dagli sproloqui di Ann (Andie MacDowell) alle bugie di suo marito John (Peter Gallagher); dalla sfacciataggine di sua sorella Cynthia (Laura San Giacomo) alle perversioni dell’amico Graham (James Spader).
Ed un flusso estenuante di parole vacue - increspato da una volgarità ed una pochezza umana e narrativa di inusuale imbarazzo - travolge i migliori propositi (dello spettatore) ed obbliga a divagare altrove.
Non certo, comunque, sul preteso fulcro del discorso.
Insomma, senza flebo al braccio non si va lontano con ‘sto film.
E, comunque, si va nel verso sbagliato.
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