Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Caso "indipendente" del 1989,vincitore a sorpresa dell'edizione di quell'anno della Palma d'Oro a Cannes,pur tra qualche perplessità in giuria,l'esordio di Steven Soderbergh conquistò soprattutto la critica giovane,che vide nel suo film una lettura lucida e senza fronzoli della sessualità com'era vissuta nei tardi anni Ottanta,resa in maniera ovattata al cinema e inquadrata con uno straniante passo indietro dell'opinione pubblica rispetto alla ben più disinibita decade precedente.Il film incrocia due uomini e due donne,una coppia in crisi,la sorella della donna sposata,che si tuffa allegramente nel letto del cognato,ed un amico che si tiene lontano dall'aspetto più forte del sesso,il contatto fisico,tramutando la propria cinepresa vhs nell'oggetto di piacere,riprendendo donne che parlano della loro vita sessuale,ed eccitandosi nell'ascoltare le rivelazioni di queste.Ma ovviamente il fattore umano ci mette lo zampino,e manda all'aria gli equilibri,facendo sì che gli infelici si spingano l'uno verso l'altra,pur con svariate riserve.L'opera prima di Soderbergh ha un'edizione italiana non entusiasmante,e abbozza temi non semplici con distaccata chiarezza,ma è un film più interessante che bello,statico nei tempi di narrazione e sostanzialmente freddo,nonostante parli di inusuali modi di vivere un sentimento.Gli interpreti sono comunque intonati,dalla bellissima Andie McDowell che mostra un'ingenuità forzata,atta a rivestire lo sconforto che si porta dentro per l'infelicità che le ha portato sposarsi con un uomo che non la merita,al tormentato James Spader,che rifugge la vita vera preferendo visionare video,ai due fedifraghi Peter Gallagher e Laura Sangiacomo,i personaggi più cinici del racconto,ma anche molto vulnerabili,forse anche perchè hanno impostato la loro relazione come un capriccio dovuto
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