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La santa

Regia di Cosimo Alemà vedi scheda film

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La recensione su La santa

di champagne1
7 stelle

L'occasione dell'esposizione della statua della Santa Vittoria in occasione della festa patronale in un piccolo paese dell'entroterra leccese, ingolosisce quattro balordi che progettano di rubare - senza troppi intoppi - quella statua.

Nessuno di essi si aspetta che i paesani col basco e il fucile da caccia a tracolla si riveleranno ossi più duri del previsto ...

 

 

Solo chi ha vissuto certe esternazioni di un certo ingenuo bigottismo può calarsi nell'atmosfera del film. Incorniciata da una fantastica location, la vicenda  parte col piede della crime-story, ma nella prosecuzione diventa mano mano sempre più simile a un piccolo horror; ho sentito citare paralleli con I Guerrieri dell Notte, ma a me personalmente è venuto in mente un film molto più recente Get out, solo che La Santa ha un tono drammatico e una verbosità in certi tratti che ne spengono la possibile evoluzione grottesca che poteva rappresentare una buona chiave di lettura, accentuando l'operazione di capovolgimento degli stereotipi presenti nel film (contadini spietati killer, madri senza pietà, una scena sensualissima con una casalinga in sovrappeso e così via).

 

 

La sequenza meno riuscita mi è sembrata quella in cui Agostino penetra in una specie di convento e si lascia andare a dissertazioni filosofiche. Opera forse ancora acerba, ma che prova a differenziarsi - con un budget visibilmente scarno, ma con buone idee - da un panorama nazionale spesso deprimente.

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