Proprio nei giorni in cui si tiene la processione in onore della Santa Patrona, quattro balordi si recano in un paese del Salento, decisi a rubare la statua che la rappresenta. Non sanno due cose: che su quella statua hanno messo gli occhi anche altre persone e che gli autoctoni sono disposti a brandire fucili e bastoni pur di evitare quel gesto sacrilego.
Lo spunto che cerca di coniugare noir e commedia calandoli in un contesto da medioevo, straniato e feroce, ci porta dalle parti di quel cinema indipendente italiano in salsa provinciale che trova ne La ragazza del lago, Sulla strada di casa, Henry e Anime nere i suoi pezzi migliori, con la scena della processione che richiama alla mente quella de La terra. Qui però, nonostante la coraggiosa indole antireligiosa e la potenza di alcune scene, il meccanismo si inceppa tanto su alcune deviazioni proclamatorie (la giaculatoria di Massimiliano Gallo diretta ad alcune adolescenti all'interno di una chiesa), quanto su alcuni eccessi nel disegno della psicologia dei personaggi femminili (tra il ninfomane e il depravato) che sulla rappresentazione di un contesto provinciale in totale anomia, che rende il film un western postmoderno.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta