Trama
Dante, Gianni, Agostino e Diego, quattro balordi napoletani, si recano in un paesino nel Salento per rubare la statua di una santa. Inseguendo un disperato sogno di riscatto, quello a cui andranno incontro farà loro realizzare di aver commesso il più grosso errore della loro vita: in un posto in cui fede religiosa e feroce superstizione convivono in un equilibrio precario, le reazioni della comunità saranno del tutto imprevedibili e molto violente.
Approfondimento
LA SANTA: UN MELTING-POT DI INGREDIENTI DIVERSI PER L'OPERA SECONDA DI ALEMÀ
Diretto da Cosimo Alemà e scritto dallo stesso regista con Riccardo Brun, La santa racconta la sorte a cui vanno incontro quattro disperati dalla triste esistenza quando decidono di rubare la Santa di un paese in cui religione e superstizione convivono in un equilibrio precario. Opera seconda di Alemà, La Santa vede impegnati nei ruoli dei quattro protagonisti principali Massimiliano Gallo, Gianluca Di Gennaro, Francesco Siciliano e Michael Schermi, affiancati da Marianna Di Martino e Lidia Vitale.
Alemà, conosciuto per gli oltre 400 videoclip musicali realizzati e per i numerosi spot pubblicitari per celebri marchi, a livello cinematografico ha già realizzato quattro cortometraggi fiction (preentati a importanti festival) e il lungo At the End of the Day - Un giorno senza fine, distribuito nelle sale italiane e di altri 30 paesi al mondo. Così il regista spiega la genesi della sua opera in occasione della presentazione fuori concorso al Festival di Roma 2013: «La Santa a mio parere sfugge ad ogni definizione di genere perché il film è un vero e proprio melting-pot di ingredienti diversi: un immaginario western, scene molto drammatiche, alcune sequenze d’azione pura, un linguaggio cinematografico da film indipendente, un certo realismo nelle ambientazioni. Forse è semplicemente un film noir sulla disillusione e senza speranza per nessuno dei protagonisti.
L’ambientazione invernale salentina regala alle immagini un sapore polveroso tipicamente meridionale; visivamente prevale la presenza massiccia della materia rocciosa dei muri scrostati e levigati dal tempo che rendono il luogo dove è ambientata la storia tanto affascinante quanto ostile.
I quattro disgraziati protagonisti arrivano a Nebula per rubare la statua della Santa Vittoria, patrona del paese. Rabbia, tenerezza, fragilità, morte sono le prime quattro parole che mi vengono in mente, per descrivere le vicende che i quattro sono costretti a vivere, quando devono scontrarsi con una comunità religiosa che reagisce al loro gesto in maniera totalmente imprevedibile e violenta».
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Commenti (5) vedi tutti
interessante "western" de’ noantri...
commento di green70Dopo At the end of the day (2011), Cosimo Alemà torna a dirigere un film pessimista (ma sorprendente) ricco di colpi di scena e azione adrenalinica...
leggi la recensione completa di undyingLa chiave del film è la rappresentazione dell'"antropologia del paese". Certamente il registro iperbolico è eccessivo, ma di innegabile intelligenza. L'altra faccia di Dogville.
commento di putrellaFilm noioso !
leggi la recensione completa di chribio1Non è tanto il mio genere mah… fossi in voi darei un occhiata… non è niente male…Un po' pulp all'italiana… ma trattiene l'attenzione…
commento di LoLori