Regia di Renny Harlin vedi scheda film
Tra i registi e produttori di cinema action con maggiore talento usciti dagli anni 80 e poi consacrati nei 90, Renny Harlin (Cliffhangerm - L’ultima sfida, 58 minuti per morire, Spy) è oggi un mestierante che si meriterebbe film migliori di quelli che gli vengono offerti. Hercules - La leggenda ha inizio - storia di Alcide/Ercole figlio della mortale Alcmena e di Zeus padre degli dei, concepito per mettere fine alla tirannia di Anfitrione e osteggiato dal fratello Ificlo per amore di Ebe - s’inserisce fuori tempo massimo nel recupero da parte del cinema statunitense del peplum, genere utile all’industria dell’immaginario collettivo per sublimare nuove campagne guerresche e ricerche d’eroi. Qui il trionfo machista di muscoli, sabbia, sandali e sudore, con in allegato il corollario di integerrimi valori, si ambienta a fatica nel regno della computer graphic ingenua e smaccata, producendo un effetto che in bene ricorda il kitsch ironico e ricercato della serie tv prodotta da Sam Raimi, o certe derive trash e sopaoperistiche delle videoinstallazioni in costume di Vezzoli, e in male una versione pauperistica di 300 con inserti fotoromanzeschi da Laguna blu e un afflato cristologico decisamente teoconservatore. La performance del 3D offre il consueto armamentario di luoghi comuni, tra stucchevoli pianosequenza impossibili e oggetti che rompono con monotona frequenza la quinta parete. Un film così stupido e indifeso non riesce a raggiunge nemmeno lo statuto di scult.
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