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Serpico

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Serpico

di scandoniano
8 stelle

Il volto tumefatto di Al Pacino, quasi fosse un novello Gesù di Nazareth, apre “Serpico”, capolavoro del genere poliziesco firmato dal maestro Sidney Lumet. In effetti il protagonista ha un non so ché di martire: vessato dai colleghi, tenuto sotto tiro dai delinquenti, snobbato dai superiori. Il film si apre mostrando l’epilogo delle vicende, per poi spiegare in flashback (come accadrà anche nel successivo “Scarface”, sempre con Pacino) come si sia arrivati a tale conclusione.

La recluta italo-americana Frank Serpico impara a conoscere i metodi e le regole dell’essere uno sbirro a New York. La corruzione fagocita tutto, rendendo bacata la “Grande Mela”. Ma Frank non vuole cedere alle lusinghe del danaro sporco, rimanendo a tutti i costi integerrimo...

Il film racconta il personale “Vietnam” del protagonista, costretto suo malgrado a combattere una guerra assurda. Ma è un poliziesco insolito, senza morti, con pochissime sirene ed altrettanti inseguimenti. Proprio a sottolineare come la volontà dell’autore sia quella di ispezionare quello che c’è dentro gli uffici piuttosto che quello che c’è in strada. E l’interpretazione di Pacino (al suo secondo lungometraggio da protagonista) è esemplare da questo punto di vista, mostrando il travaglio interiore di un moderno Don Chisciotte.

Le mise da hippie di Pacino sono un valore aggiunto: barba incolta e capigliatura spettinata, collane, cappelli e camicioni non solo rappresentano l’essenza del look anni ’70, ma cambiano la figura del poliziotto al cinema, da sbirro <<che si riconosce a 100 metri di distanza>>  a infiltrato capace di mischiarsi con la feccia; inoltre, alcuni tratti più eccessivi dell’abbigliamento (così come la barba incolta) saranno, evidentemente e senza appello, motivo d’ispirazione per Nico Giraldi, protagonista, dal 1976, della serie di polizieschi all’italiana affidati al duo Corbucci – Tomas Millian. Anche se il trait d’union tra Serpico ed i 10 film de ‘er monnezza è ancora più innegabilmente incarnato dalla figura dell’inarrivabile Ferruccio Amendola, che doppia il napoletano Serpico e il romano Giraldi.

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