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The White Storm

Regia di Benny Chan vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su The White Storm

di alan smithee
7 stelle

Amicizia indissolubile anche quando il destino li rende nemici, dopo anni ed anni di lavoro assieme e sfide vissute pericolosamente. Un buon thriller concitato, pieno di colpi di scena, sin esagerato,che riflette su un valore fondamentale come l'amicizia fraterna, valore che riesce spesso a sconfiggere l'odio che matura dopo un supposto tradimento.

Tre poliziotti sotto copertura, che dedicano praticamente ogni istante della propria vita alla causa: smascherare i più potenti e temibili trafficanti di droga che si insinuano nel fiorente mercato hongkonghese.

Ma anche tre amici di vecchia data, legati da un rapporto che pare indissolubile, l’unico tassello che riesce ad indurli a sacrificare valori, affetti, aspetti vari di una vita privata che si assottiglia fino a sparire.

Nell’ultima, tesissima, concitata missione che li induce a sfiorare la cattura del re della droga thailandese, la situazione si capovolge e, di fronte all’abisso di una rupe che sorge tra le acque infestate di coccodrilli di una zona palustre altamente suggestiva, il capo dei tre, Tin, viene sadicamente costretto a salvare uno dei due suoi compagni e a sacrificare l’altro: l’uomo, distrutto di fronte a questa alternativa, ma posto di fronte ad un bivio inevitabile, sceglie di salvare Chow, in quanto titolare di una famiglia e con una moglie in attesa del secondo figlio, vedendosi costretto a sacrificare lo scapolo Wai.

Un rimorso che brucia e non si cancella, né ai funerali, né più avanti.

Ma, in un gran colpo di scena, certe situazioni date ormai per accadute e definite tragicamente, permettono di far venire a galla situazioni o svolte impensabili fino a poco prima, ed in grado, tra l’altro, di modificare i rapporti fraterni che avevano da sempre caratterizzato le carriere e la vita dei tre agenti.

Amicizia virile e fraterna, tradimento e vendetta, sono i sentimenti contrastanti che animano e rendono il concitato buon thriller di Benny Chan, un rutilante viaggio che appassiona ed avvince, grazie soprattutto ad una direzione impeccabile che si apre a grandi riprese dall’alto, dando respiro ed esaltando l’azione con riprese concitate giostrate con abile destrezza e grande senso del ritmo.

Certo, a voler cercare verosimiglianza nella concitata storia tutta sorprese e colpi di scena, si rischia di farsi del male, ma questa eventuale circostanza appare anche un superfluo accanimento, utile solo a rovinare o comunque compromettere l’ottimo livello di suspence che la pellicola è in grado di gestire al meglio lungo tutto il suo esaltato ed adrenalinico svolgimento.

Molto convincenti e solidali, anche da acerrimi nemici, i tre protagonisti, interpretati validamente da Sean Lau, Louis Koo e Nick Cheung, volti noti dell’action orientale, al servizio di un regista, Benny Chang, maestro dell’action, ma qui al meglio della forma.

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