Regia di Jian Cui vedi scheda film
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - IN CONCORSO
Una complessa storia familiare che si dipana lungo un cinquantennio, periodo stprico relativamente molto breve ma ricco di cambiamenti spesso radicali, frutto di una Cina che passa - attraverso la Rivoluzione culturale e Mao - verso prese di posizione che limitano sempre di piu' le fondamentali liberta' di espressione. Una canzone e' la causa di un dissidio familiare che genera una separazione e la ricerca tenace da parte dei posteri della vera storia dei propri avi, necessaria per ricongiungere i tasselli di una separazione dolorosa nata a causa di segreti malcelati e vendette anche sanguinose. Una bella ed efficace nonche' seducente ricostruzione del passato, (scene di danza e seduzione davvero notevoli e sensuali, piuttosto insolite in un film cinese), la riflessione dolorosa su cio' che si poteva fare e non si e' potuto portare a termine, fanno da contraltare alle ricerche dei posteri nella caotica quotidianita', dove internet rende accessibile ogni informazione, ma appiattisce e banalizza ogni cosa, anche a livello estetico e formale. Non per niente il film appare magnifico nel raccontare i molti e complessi antefatti del passato, e al contrario molto piu' inerme e scontato, quasi banale nel rappresentare il vivere quotidiano dell'ultimo discendente, un d j che vuole capire e mettere insieme i pezzi di un puzzle che la vita e la storia hanno frammentato sino a renderne impossibile la ricostruzione. Bello piu' per singole immagini che per compattezza stilistica, Blues Ski Bones è un film comunque interessante, travolto dal caotico e rutilante corso della storia e proprio per questo testimonianza preziosa di un progresso sociale, tecnologico e civile mai visto in precedenza in così poche decadi di tempo.
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