Trama
Hugo, funzionario del ministero, una notte non riesce a tornare a casa, rimanendo seduto sulle scale del palazzo in cui lavora. Le immagini dei film in 8mm visti in casa di Antonio, suo superiore ormai morto, continuano a perseguitarlo. Mentre con la mente ritorna a un incontro in cui Antonio sembrava fargli capire qualcosa su se stesso, Hugo ricorda l'ultima volta che ha visto Adriana, la donna che amava veramente, convincendosi di aver sprecato la sua vita.
Approfondimento
THE INVISIBLE LIFE: RIVIVERE UNA VITA NON VISSUTA
Diretto da Vítor Gonçalves e scritto dallo stesso regista con Mónica Santana Baptista e Jorge Braz Santos, The Invisible Life racconta la storia di Hugo, un impiegato del ministero, che rivive il suo grande e passato amore con Adriana dopo aver visto alcune misteriose immagini in 8mm nella casa di Antonio, suo superiore appena morto. Il desiderio di Antonio, rituffandosi nel passato, è quello di rivivere ancora una volta quella che è stata la sua vita non vissuta.
Tornato alla regia dopo venticinque anni (durante i quali ha insegnato alla National Film School, prendendo il posto del suo mentore Antonio Reis), il regista lusitano originario delle Andorre così ha presentato The Invisible Life in concorso al Festival di Roma 2013: «Nell'ospedale, dove mi apprestavo a girare una delle scene, ho posizionato la videocamera all'interno di una stanza sconosciuta. Dalla finestra, attraverso gli alberi si vedeva il mare agitato. Ho deciso allora di girare la camera e riprendere i rami degli alberi mossi dal vento: il mio entusiasmo proveniva da qualcosa che avevo brevemente intravisto ma a cui avevo avuto accesso solo attraverso le riprese stesse. Quello che stavo vedendo nel riquadro apparteneva a un campo suggestivo e sembrava quasi che avessi voluto girare un film segreto accanto a quello che stavo effettivamente realizzando.
In fase di montaggio, quel girato mi ha suggerito nuove idee che hanno pian piano preso forma, lasciando emergere un nuovo significato che ha fatto trovare un posto fisso alle riprese degli alberi all'interno del film: quelle immagini sono così diventate l'espressione di un momento decisivo per il protagonista, il momento in cui prende coscienza della propria mortalità e in cui gli viene data l'opportunità di sentire che cosa significhi essere vivi».
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