Regia di Alberto Fasulo vedi scheda film
A metà tra il road movie ed il documentario di denuncia, quest'opera di Fasulo riesce a rimanere sul filo sottile dell'irrilevanza, senza riuscire ad approfondire veramente la realtà di un mondo lavorativo dove turni massacranti, mancanza di regole e livellamento verso il basso delle retribuzioni la fanno da padrone (grazie ad una massiccia entrata di manodopera a basso costo). Così anche il protagonista, un insegnante dell'Est europa prestato ai camion dal desiderio/bisogno di guadagnare almeno quattro volte tanto, vive quasi con passiva rassegnazione tutto ciò che accade intorno a lui: dal collega che,esasperato, si licenzia di punto in bianco lasciandolo con un tir carico di maiali ed i loro escrementi (inutile non cercare qualche metafora tutt'altro che velata) ai picchietti dei camionisti italiani che rivendicano orari e paghe degne di questo nome, alle diatribe telefoniche con moglie e figlio che appaiono ancora più lontani di quanto siano veramente. Un'occasione in parte persa per fare un vero film di denuncia su un settore che, forse più di tutti, ha pagato lo scotto di una globalizzazione che sa solo di deregulation, spesso senza limiti e senza rispetto per i lavoratori.
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