Regia di Alberto Fasulo vedi scheda film
TIR di Alberto Fasulo
Nomen Omen!
di Gaia Serena Simionati
Uno che si chiama Fasulo, in dialetto "fagiolo" può mai produrre qualcosa di stimolante o ecletticamente originale?
Uno che, alla conferenza stampa di TIR ha fatto sbadigliare tutti o addormentare alcuni, e che alla proiezione, come risultato di reazione più scomposta, ha provocato un’agghiacciante silenzio in sala, può vincere un festival?
Per la prima domanda la risposta è NO! Per le altre due è ahimè SI.
TIR è la noiosa tiritera di un povero camionista, peraltro bravo attore Branko Zavrsan, inconsapevole della sua noia e di quella della sceneggiatura!
Dall'inizio alla fine l’attore/camionista si alza, guida, scende dal tir, si fa da mangiare, sale sul tir, guida, dorme, scende dal tir, si fa da mangiare ed è così finché morte non ci separi!
Se per caso tra crisi, problemi economici, tsunami e alluvioni vi sentite un pò giù e andate di Prozac, STATE a casa.
Dopo Tir, rischiereste di farla finita già in sala. Si perché Tir sta per trasporto internazionale su gomma, ma anche per Tasso Interno di Rendimento.
Ecco, se dovessimo valutare realmente il rendimento, cioè l'utilità di un film del genere, o perlomeno la comprensione dei gusti della giuria che lo ha fatto vincere tra tanti molto più interessanti come: Il venditore di medicine, Take Five, Se chiudo gli occhi non sono più qui o molti altri della sezione, Alice in Città, o persino tra i documentari veri come Fuoristrada al film festival di Roma, nemmeno gli arcani stregoni del Burundi sarebbero dare una risposta assennata.
But THIS IS ITALY, you know!
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