Regia di Michael Spierig, Peter Spierig vedi scheda film
Poteva andar peggio ed i motivi sono parecchi. L'argomento è inflazionato e abusato, le trappole del paradosso note ed oramai familiari anche allo spettatore medio, i finali a sorpresa esauriti da un pezzo. E' come percorrere un labirinto di cui già si conosce la via del ritorno, dunque l'effetto sorpresa deve stare altrove, non nella soluzione dell'intreccio ma dipinta tra le pareti stesse del dedalo. E' ciò che avviene in Predestination, i paradossi temporali non vengono nascosti ma tutt'altro messi in bella evidenza senza per questo risolverli, lo scopo è portare lo spettatore sul percorso di sempre sui ragionamenti di sempre e tirargli a quel punto l'infiorettata vincente. I protagonisti sono figli delle maglie del tempo, esseri asessuati e senza un'anima che vagano nel tessuto temporale senza un passato, con un futuro improbabile ed un presente che non ha parametri oggettivi ma solo soggettivi, quelli dello spettatore. Il gioco funziona, ci si ritrova a mordersi la coda e rigirare intorno a se stessi con la consapevolezza, alla fine, di essere di nuovo nello stesso labirinto, di avere le stesse questioni irrisolte davanti e la stessa via d'uscita. Ma ci si è persi ed era questo lo scopo del regista. Bravissima Sarah Snook, efficace Hawke, buona la sceneggiatura e la colonna sonora. E' il solito film sui viaggi temporali ma allo stesso tempo non lo è, provare per credere.
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