Regia di Pino Mercanti vedi scheda film
Due amici sono accomunati dalla passione per la boxe, ma anche dall'amore per Anna Maria. Quando la ragazza sta per sposarsi, controvoglia, con l'uomo sbagliato, fra i due amici scoppia la rivalità per strapparla dalle grinfie del terzo incomodo. Sarà proprio la boxe a decidere chi dei due potrà riuscire a impalmarla.
Una delle prime pellicole con Claudio Villa protagonista, con una sceneggiatura naturalmente cucitagli addosso; nonostante le molteplici firme sul copione, però - Crescenzio Benelli, Celsa Maria Garatti, Fulvio Palmieri, Luigi Emmanuele, con la collaborazione ai dialoghi di Giuseppe Zucca - la storia risulta comunque raffazzonata e pretestuosa, con tre elementi di base (gli incontri di pugilato, la trama sentimentale e i momenti canori) amalgamati alla meglio, fra situazioni prevedibili e dialoghi notevolmente retorici. Ma è tutto un cinema 'retorico', quello alimentare del secondo dopoguerra, legato a doppio filo ai telefoni bianchi e ai melodrammoni dell'era fascista che rendevano spensierato il pubblico italiano per qualche ora, dando tregua ai seri problemi reali; allo stesso modo procede questo Serenata amara, che affonda in un nugolo di buoni sentimenti conditi - senza badare troppo alla logica della storia - da estemporanee esibizioni della pregiata ugola del Reuccio. Altri interpreti: Walter Santesso, Liliana Bonfatti, Gianni Rizzo, Ave Ninchi, Nino Pavese, Umberto Spadaro; per Pino Mercanti, mestierante non fra i più dotati, gli anni Cinquanta furono il periodo di maggiore attività: reincontrerà il cantante qualche anno più tardi, dirigendolo in Primo applauso (1957). 2,5/10.
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