Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Commedia agrodolce.Senza infamia e senza lode.
Federico Picchioni ha divorziato dalla moglie, quando i loro figli erano ancora piccoli,tuttavia non ha mai fatto mancare appoggio economico alla famiglia,ma sempre fisicamente assente, perché troppo preso dal suo lavoro di manager in una holding finanziaria.L'improvvisa morte della ex moglie e uno scandalo finanziario che lo riduce sul lastrico,rompono l'equilibrio e scompaginano la sua vita.Non potendo più permettersi di mantenere l'affitto dei figli,è giocoforza costretto a ospitarli in casa. Gemma, la compagna di Federico,lo lascerà molto presto, sconvolta dall'irruenza dei nuovi arrivati. A portare una nota lieta nella vita della famiglia riunita, sarà Luisa,la Cortellesi, la simpatica e cordiale, nuova vicina di casa, che fa di mestiere la "tagliatrice di teste".
Di comicità,ormai ne è rimasta ben poca nel cinema di Verdone,la si può rintracciare solo nei simpatici siparietti tra il protagonista e Paola Cortellesi:Paola che fa la finta rumena, la mimica degli amplessi per chi ascolta dall’altra parte del muro, la discussione sulle modalità del primo bacio.
Piccoli quadretti divertenti, ma lontano anni luce dai pirotecnici personaggi, cui ha dato vita il regista romano negli anni trascorsi,maschere grottesche ed esilaranti,come quella dell'hippy Ruggero sognatore trasognato,o dell'imbranato dalla parlata "pop" Mimmo,dell'assillante ossessivo-compulsivo Furio, dell'agente musicale Sergio Benvenuti, del coattissimo Oscar Pettinari, del Piero Ruffolo detto "Il Patata" malinconico volto del perdente,che partecipa dolorosamente a una rimpatriata di vecchi compagni di scuola o del silenzioso emigrante Mimmo, che parte "attrezzato"dalla Germania per andare a votare a Matera,dove arriva senza parabrezza, senza stereo e senza cerchioni, ma con tanta rabbia in corpo.
Carlo Verdone, come già scritto ieri nel commento su "Posti in piedi in Paradiso" ha abbandonato il cinema delle caricature da tempo, per passare a quello delle commedie sui rapporti di coppia,per approdare infine negli ultimi lavori, a film che con tono leggero affrontano i rapporti familiari:sviluppati e narrati, con spirito tra il malinconico e l'ironico.La sua vis comica si è appannata,forse perchè con la vecchiaia,si affinano di più altre qualità e c'è meno voglia di ridere e di far ridere.
Un elogio particolare si merita Paola Cortellesi,funziona bene in tandem con il regista romano.
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