Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Dispiace vedere un Verdone fiacco e ripetitivo, ma nonostante l'idea portante del film (di una qualche consistenza) e la capacità risaputa del regista di dirigere un pur buon gruppo di attori, la messa in scena appare molto televisiva, le gags sembrano minestre riscaldate, la musica è (incredibilmente) quasi inesistente, i personaggi sono caricature forzate e conformi (e ancora di alta borghesia: figli tendenzialmente artisti, compagna designer viziata, domestica filippina saggia e sfortunata).
Mi ero illuso di divertirmi nei primi minuti (simpatica la scena dietro la vetrina, con la rottura delle sedie), ma poi sciapume e situazioni replicanti (l'accompagnamento alle nozze non l'avevamo già visto in Perdiamoci di vista?), centratura sul rapporto genitore-figli deviata e banalizzata, quindi sprecata.
E poi basta di accompagnarsi a partners venti o trenta anni più giovani!
Si salva la scena del raduno dei poeti, davvero ben riuscita, ma, direi, (anche perchè) morettiana!
quasi assente
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