Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Verdone prosegue sulla falsariga del precedente Posti in piedi in paradiso (2012) e, in misura minore, di Io, loro e Lara (2010): l'obiettivo esplicito è quello di fare una commedia al passo con i tempi, che tenga conto delle difficoltà gravi in cui versa un Paese come l'Italia degli anni Dieci, ma che al tempo stesso riesca a concludere il proprio discorso con una risata e una speranza. La storia sentimentale al centro della trama di Sotto una buona stella è una fra le più improbabili (Verdone / Cortellesi), ma anche delle più divertenti possibili: se c'è una cosa che infatti funziona oltre ogni legittimo dubbio è proprio l'affiatamento fra i due mattatori; per quanto riguarda il resto del cast non compaiono nomi di grande risalto (Lorenzo Richelmy, Tea Falco, Eleonora Sergio) e soprattutto - solito, antico e irrisolvibile difetto dei film del comico romano - i personaggi che ruotano attorno al protagonista non vengono mai tratteggiati con lo stesso entusiasmo e la stessa profondità dedicata a esso. Al di là del tentativo di affrontare tematiche spinose (ma reali e sofferte) della contemporaneità come quelle dei 'tagliatori di teste', della crisi economica, o come quelle eterne del difficile rapporto genitori-figli, la pellicola rimane sempre leggerina e non affonda mai il colpo, non estende mai la sua portata oltre i limiti della commedia: questo fa sì che la sequenza finale sia esilarante, per esempio, ma al tempo stesso anche un facile accomodamento di sorta. Sceneggiatura del regista, Pasquale Plastino, Gabriele Pignotta e Maruska Albertazzi. 4/10.
Un uomo di mezza età perde il lavoro e si ritrova, causa morte dell'ex moglie, due figli adulti in casa; oltrettutto viene mollato dalla 'fidanzata'. Con la complicità di una vicina di casa riuscirà a tornare a galla.
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