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Sotto una buona stella

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sotto una buona stella

di hallorann
8 stelle

Dove eravamo rimasti? Al Verdone patetico e frustrato diretto da Paolo Sorrentino. Nei primi minuti di SOTTO UNA BUONA STELLA sembra di rivedere quel personaggio con simili tragicità ma un telefono (di ultima generazione) comincia a riportarci sui binari dei tòpoi verdoniani. Questi ultimi ci sono tutti, una manna per noi fan. Federico Picchioni perde il lavoro a causa delle malefatte del suo principale, i figli avuti dalla ex moglie sbarcano a casa sua mettendo a soqquadro l’equilibrio e mandando in rotta la relazione con una compagna più giovane. Il disordine creativo di Niccolò e Lia con figlioletta di tre anni a carico mandano k.o. persino la scafata governante. Federico alla ricerca di una nuovo lavoro si occupa (o almeno cerca di farlo) dei figli trascurati in gioventù: Niccolò suona la chitarra, mentre Lia fa traduzioni a rate. A far tornare il sereno e il sorriso ci pensa la nuova vicina di casa Luisa Tombolini: tagliatrice di risorse umane di professione e dinamica tuttofare dal cuore tenero. Il soggetto di Verdone e Pasquale Plastino non è molto originale, però la sceneggiatura scritta insieme a Maruska Albertazzi e Gabriele Pignotta ha inventiva e vivacità accompagnate da una regia brillante. Paola Cortellesi diretta da Verdone è una meraviglia di interprete. Neil Simon e Woody Allen fanno capolino come numi tutelari del Carlo nazionale, il quale fa transfert delle sue nevrosi e citati tòpoi proponendoceli con spasso e ritmi pressoché impeccabili. I picchi(oni) si raggiungono con lo scambio di passeggini, la scena finale da ridere fino alle lacrime, il Verdone medico per hobby nella vita tra Alprazolam presi di nascosto, Paracetamolo e termometri pediatrici, consigli da finto andrologo e ancora un notevole omaggio ai poeti di Castelporziano. Bella fotografia dell’eterno Ennio Guarnieri, scenografie e design d’avanguardia tra futurismo e Tano Festa sullo sfondo non casuale dell’Eur. Cast rinomato di volti inediti e convincenti in piccole parti, nei ruoli principali l’antipatica Eleonora Sergio, il bravo Lorenzo Richelmy e una Tea Falco dalla voce e dall’espressività un po’ monocorde. Al comico romano si perdona volentieri ogni smagliatura, espediente narrativo o sigaretta accesa (la promessa di smettere è sempre più una gag, un annuncio-proclama alla Gassman). Invecchiando migliora e questo ci piace SOTTO UNA BUONA STELLA.

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