Regia di Pepe Danquart vedi scheda film
Il film merita. Dal romanzo per ragazzi di Uri Orlev, israeliano ma origini polacche, sopravvissuto all'Olocausto. Scene che sorprendono e toccano l'animo umano.
E' bello ammirare il coraggio di questo bambino di 8 anni che corre a perdifiato, e con astuzia, nelle foreste europee per sfuggire alla spietata cattiveria dei tedeschi. E' il 1942 e l'Impero di Hitler la fa da padrone in tutto lo scenario bellico della 2^ Guerra Mondiale. Il film è drammatico perchè racconta una triste storia, quella del bambino Yoram Fridman, in un contesto altrettanto triste e terribile in cui versava l'Europa di quegli anni. Il bambino assiste all'uccisione del padre, colpito alle spalle mentre scappa dai tedeschi. Il padre sapendo di morire afferra il suo bimbo e gli dice di correre, nascondersi, sopravvivere in qualsiasi modo, anche rinnegando la sua fede nell'Ebraismo. Alcune scene sono toccanti, la perdita di un arto per motivi di lavoro, l'affetto per una donna di fede cattolica che lo aiuta, lo protegge, lo nasconde in un doppio cavedio di uno scantinato. Il regista ha diretto con zelo il film, l'ha arricchito di elementi riempitivi, per meglio accentuare l'aspetto emotivo, uno fra tutti l'invenzione del cane che nel romanzo di Orlev non emerge. Pepe Danquart è stato premiato con l'Oscar per un altro film basato sulla storia di un ragazzo che viene insultato da una vecchia signora sotto l'indifferenza dei presenti. Non è nuovo insomma nel raccontare il coraggio in una società ingiusta e crudele. Il premio che può ricevere per questa opera è senz'altro il plauso da parte del mondo critico, e non solo, di aver saputo rappresentare un dramma indicibile e storico sulle spalle di un piccoletto impaurito ma ostinatamente caparbio e sveglio. Voto 6,5.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta