Trama
Nel 1942 Srulik, un bambino di otto anni, fugge dal ghetto di Varsavia. Da quel momento, cercherà di sopravvivere dapprima da solo nella foresta e in seguito in una fattoria polacca, assumendo l'identità dell'orfano cristiano Jurek. Durante tutto il suo calvario, rischierà però di perdere la propria identità ebraica incontrando persone che lo inganneranno per una ricompensa, lo picchieranno e cercheranno di ucciderlo, e altre disposte a rischiare tutto pur di aiutarlo.
Approfondimento
CORRI RAGAZZO CORRI: REINVENTARSI PER SFUGGIRE ALL'OLOCAUSTO
Diretto da Pepe Danquart e sceneggiato dal regista con Heinrich Hadding, Corri ragazzo corri è l'adattamento dell'omonimo romanzo di Uri Orlev e racconta la storia di Srulik, un ragazzino ebreo polacco che nel 1942 riesce a scappare dal ghetto di Varsavia. Dopo essersi nascosto nella foresta, Srulik trova rifugio presso l'abitazione di Magda, una donna cattolica, prima di essere costretto a vagare senza meta e a nascondere le proprie origini per sopravvivere.
Con la direzione della fotografia di Daniel Gottschalk, le scenografie di Matthias Müsse e le musiche di Stéphane Moucha, Corri ragazzo corri affronta il tema dell'Olocausto e lo fa con il punto di vista del piccolo protagonista, chiamato a reinventarsi per sfuggire alla follia nazista. A spiegare meglio Corri ragazzo, corri sono le parole dello stesso Danquart: «Da tempo cercavo un soggetto forte e storico, del materiale che mi permettesse di realizzare un'opera storica precisa, intensa e seria, contro l'oblio e in grado di far pensare. Ho trovato tale materiale nel romanzo Corri ragazzo corri di Uri Orlev, un best seller di cui mi sono stati concessi i diritti di adattamento. Il libro racconta le avventure di un ragazzo di nove anni, che è fuggito nel 1942 dal ghetto di Varsavia dopo aver perso i suoi genitori in un cambio di campi. Nei tre anni successivi, il piccolo sopravvive agli orrori della guerra nascondendosi nei boschi intorno a Varsavia e nelle zone circostanti, venendo cacciato, catturato, tradito o aiutato. Il ragazzino affronta fame o malattia negando la sua identità semitica e sopravvivendo grazie a una serie di incontri.
Il mio film non è destinato a un solo pubblico di bambini. Srulik/Jurek prende il destino nelle proprie mani come un adulto e grazie al suo coraggio supera ogni pericolo. Siamo guidati nella storia dalla sua naturale curiosità e innocenza nell'esplorare il mondo e sopravvivere, caratteristiche che rendono ancora più insostenibile la mostruosità del genocidio degli ebrei. La sua è anche una storia che mostra la brutalità di ogni guerra e dei suoi traditori, collaboratori e approfittatori. Ed è la storia di coloro che affrontano l'assassinio sistematico di uomini e donne fornendo, anche sotto minaccia, il loro sostegno a chi non sarebbe sopravvissuto senza il loro aiuto. Non sono stati solo gli uomini come Schindler, che era in posizione di potere, a permettere ai ragazzini ebrei di sopravvivere ma anche dei semplici contadini. L'avanzata barbarica dei nazisti, l'Olocausto e l'assassinio organizzato, vengono richiamati in ogni immagine della storia di Srulik. Il libro di Olev è a tutti gli effetti un documento di fondamentale importanza come il Diario di Anna Frank o Essere senza destino di Imre Kertész.
Al di là del suo lato avventuroso, Corri ragazzo corri mette in evidenza il conflitto interiore che il protagonista vive per sopravvivere: deve infatti fingersi un orfano cattolico polacco e nascondere la sua identità ebraica. Durante la lotta per la sopravvivenza, deve dimenticare i suo cari e il volto della madre, trovando conforto e sicurezza nelle famiglie di agricoltori polacchi cattolici che incontra.
Uno dei momenti chiave del film è quando il padre sacrifica la sua vita per salvare quella di Srulik, sussurrandogli all'orecchio di far di tutto per sopravvivere e di cancellare dalla memoria il proprio nome».
Note
Una fuga infinita, durata per anni, con accumuli drammatici sovente eccessivi: dal ghetto dove gli vengono uccisi genitori e fratelli, dalle foreste gelide dove perde i compagni, dai polacchi che consegnano bambini alle SS per un tozzo di pane. Picchiato, rincorso, rifiutato, vessato, privato di un braccio, ma animato da un indomito spirito di sopravvivenza. Che è la cifra simbolica di un film da proiezione per le scuole, a cui manca un manico e su cui pesano i dialoghi ingessati, ma verso il quale si finisce per nutrire sano rispetto. Adattamento di un romanzo di Uri Orlev.
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
Davvero ben fatto. Notevole il realismo dato da tutti gli interpreti, scelti ottimamente. 9
commento di BradyFilm coinvolgente e ben fatto
commento di Artemisia1593Il film merita. Dal romanzo per ragazzi di Uri Orlev, israeliano ma origini polacche, sopravvissuto all'Olocausto. Scene che sorprendono e toccano l'animo umano.
leggi la recensione completa di maestro_farneseLiberamente ispirato alla storia veria di un ragazzino ebreo che sfugge x anni dai nazisti, imparando l'arte del sopravvivere. Film x ragazzi e adulti...7
commento di Bibi0075Ottimo film tratto da un romanzo, basato su una storia vera (come si scopre alla fine)!
commento di faumesfilm sulle sofferenze di un ragazzo ebreo in fuga per i nazisti basato su un romanzo, peccato che non è una film basato su una storia vera… avrà avuto un impatto molto più reale e coinvolgente.. voto 6
commento di nicelady55