Regia di Alessandro Lunardelli vedi scheda film
Loris, trentenne e Davide, diciottenne, sono figli di un industriale del nord e lavorano nell'impresa di famiglia. Loris sta per diventare padre di un bambino mentre Davide è inquieto, fatica ad inserirsi nell'azienda come il fratello, ed è gay, ma non riesce a dirlo, forse neanche a se stesso. Per un caso del destino si trovano ad andare insieme a Barcellona a vedere una partita dell'Inter. Lì Davide incontra un cileno ecologista e si appassiona a lui e alle sue battaglie al punto di seguirlo anche in Cile. Il fratello però lo segue fino lì... Per quanto mi riguarda "Il mondo fino in fondo" era uno dei titoli più attesi della stagione; i distributori hanno pensato bene di slittarlo fino a Maggio, quando le sale già cominciano ad essere deserte... A parte questo, la prima cosa che mi urge dire in merito a questo film è quanto sia talentuoso ed efficace ogni volta lo straordinario Filippo Scicchitano, che qui interpreta il giovane Davide. Giocando di sottrazione, col suo bellissimo volto, è riuscito perfettamente a trasmettere l'inquietudine e l'incomunicabilità di una figura fragile e tormentata come quella del giovane protagonista, senza tanti dialoghi e con poche parole. Straordinario davvero, mezzo punto in più nel giudizio complessivo solo per lui (ma bene anche il resto del cast, tra cui Luca Marinelli). Sul resto tra le note positive aggiungo la bella colonna sonora, gli ambienti meravigliosi e la bella fotografia (tre set: Italia, Spagna e Sud America). Purtroppo devo dire che il film talvolta un po' arranca e gira a vuoto e alcune cose sono poco verosimili (l'improvvisa infatuazione di Davide per l'ecologista dopo un incontro veramente breve, ad esempio) o poco approfondite (tutta la qustione ideologica e ambientale resta troppo in superficie). Ma come opera prima, il mio giudizio è comunque sicuramente più che sufficiente (sei e mezzo).
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