Trama
Davide, gay diciottenne, e il fratello trentenne Loris - ignaro dell'omosessualità di Davide - vivono ad Orta, un piccolo centro dell'Italia del nord. Pur non avendo alcun interesse per il calcio ma bisognoso di evadere dalla sua realtà quotidiana, Davide decide di unirsi al fratello Loris e ad altri tifosi per assistere ad una partita dell'Inter a Barcellona. Nella città spagnola, però, Davide conosce Andy, un ragazzo cileno appassionato di ecologia che decide di seguire fino a Santiago, in Cile. Spaesato e a contatto con veri attivisti, Davide cercherà di integrarsi nel gruppo di coetanei consapevoli e impegnati che lì incontra fino a quando il fratello Loris non si ripresenta per riportarlo a casa.
Approfondimento
IL MONDO FINO IN FONDO: DUE FRATELLI DAL NORD ITALIA AL CILE
Diretto da Alessandro Lunardelli su una sceneggiatura scritta da Lunardelli in coppia con Vanessa Picciarelli, Il mondo fino in fondo racconta la storia di due fratelli, uno diciottenne ed omosessuale e l'altro trentenne, che dall'Italia arrivano in seguito a una serie di circostanze fortuite in Cile, lontani dal provincialismo in cui sono abituati. A spiegare la genesi della sua opera prima è lo stesso regista, in occasione della presentazione del film al Festival di Roma nella sezione parallela Alice nella città: «Ci sono luoghi che chiamano a sé in modo strano e irrituale. Ti mettono nel mirino e con il loro fascino, svuotano lentamente ogni resistenza all’abbandono. Temo che a me e agli attori sia successo qualcosa di molto simile con la Patagonia cilena, uno dei pochi territori di frontiera ancor oggi esistenti.
Insieme alla sceneggiatrice, siamo partiti con l’obiettivo di raccontare i sentimenti e le passioni familiari in un paesino del nord Italia, un non-luogo chiamato Agro. Protagonisti sono i due fratelli Piovano, un diciottenne dallo sguardo vivo e dolente e un giovane industriale di provincia.Vivono confinati in un territorio saldamente impermeabile, con abitanti sempre più attenti a evitare qualsivoglia eccesso e adulti sospettosi di ogni impulsività, ogni diversità, soprattutto sessuale.
Volevamo costruire una commedia e la cronaca ci metteva sotto gli occhi varie suggestioni: in “casa” si celebrava il calcio e l’anno magico dell’Inter con il suo triplete mentre in tutt'altra parte del mondo si tifava per la Conferenza sul clima di Copenaghen e, ad un'altra latitudine ancora, Camila Vallejo, una giovane studentessa cilena, muoveva un’intera generazione alla ribellione finendo sulla copertina del Times.
Il legame di questi episodi con i nostri protagonisti era suggestivo ma era anche probabile che la Patagonia ci stesse lanciando sotto traccia i suoi incantesimi. Ci suggeriva di mandare i due fratelli in fuga, ci mostrava il divertimento di dirigerli in un luogo sperduto dove, come nella migliore tradizione del road movie, avevano la possibilità di nutrirsi di grandi illusioni e aspirare a grandi imprese.
“Se cambi la tua vita forse a qualcun altro verrà voglia di cambiare la sua” viene detto nel film al diciottenne Davide ed è grazie al suo istinto feroce, quasi fisico, che riuscirà a dare una direzione avventurosa al futuro, cambiando non solo la sua vita ma anche quella di suo fratello».
Interprete principale di Il mondo fino in fondo nei panni di Davide è il giovane attore Filippo Scichitano, che così racconta la sua esperienza: «La storia del film si sviluppa durante un lungo viaggio. Un viaggio tra Europa e America del Sud, un viaggio che noi abbiamo affrontato in prima persona. Devo dire che nell'ultima fase di riprese, quando eravamo in Patagonia, non riuscivamo più a distinguere la realtà dalla finzione. Ogni due giorni, proprio come i nostri personaggi, prendevamo armi e bagagli e ci spostavamo alla ricerca di paesaggi nuovi fino a che non siamo arrivati al meraviglioso ghiacciaio di San Rafael, la nostra ultima tappa. È stata un’esperienza molto bella ma anche difficile e a essere sincero in certi momenti ho avuto come la sensazione che quello che stavamo affrontando fosse il viaggio della speranza, che non avremmo mai finito di girare ma soprattutto che non saremmo mai più tornati indietro!».
Alle parole di Scicchitano fanno eco quelle di Luca Marinelli, co-protagonista nei panni del trentenne Loris: «Non ho mai lavorato in un film con così tanti set sparsi in giro per il mondo. Abbiamo cominciato in un piccolo paesino ”inventato” in Piemonte, fino ad arrivare in Cile, percorrendolo dal nord al sud. Abbiamo vissuto nell’arco di due mesi sia l’estate che l’inverno, siamo passati dal caldo torrido di Santiago del Cile al freddo pungente dei ghiacciai della Patagonia. Sono stati mesi molto belli, faticosi e pieni di accadimenti.
Questo è un film che abbiamo girato insieme, davvero insieme. E tutto questo è stato possibile solo grazie al talento di coloro che vi hanno lavorato. Me escluso naturalmente».
Note
Esordio generoso, che percorre sentieri poco battuti (un bel mix di commedia surreale e dramma, che non eccede in patetismi e asciuga situazioni retoriche), lascia un po’ smarriti i bravi interpreti, alle prese con una sceneggiatura ondivaga e non sempre credibile. Però tiene gli occhi ben puntati sulla strada.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Pellicola non molto appassionante ma con qualche punto a favore come scritto sopra !
leggi la recensione completa di chribio1