Regia di Roger Donaldson vedi scheda film
"No way out" è il classico esempio di "thriller vecchio stile" che tanto piace a noi cinefili, fatto con ingredienti semplici ma che ben abbinati riescono a sfornare un film di alta fattura, con caratterizzazioni convincenti, ottime prove attoriali, tensione a mille e il classico coniglio nel cilindro che viene sfoderato nel finale. La tensione qui sta tutta nella storia e nello snodarsi degli eventi, ottimamente concatenati grazie a una sceneggiatura al fulmicotone e alla regia granitica di Roger Donaldson, a suo agio tanto nelle scene d'azione quanto nelle affollate sale del Pentagono. Se la prima parte, come da prassi, è più lenta e dedicata alla costruzione dei personaggi, nonché incentrata sulla storia d'amore tra il monocorde Kevin Costner e la sensualissima Sean Young (un'attrice che apprezzo enormemente ma che purtroppo si è bruciata in fretta la carriera), la seconda non lascia scampo allo spettatore: la tensione cresce ed esplode in sequenze come quella dell'inseguimento di Costner da parte dei due killer o del disperato tentativo del protagonista di non farsi riconoscere da due testimoni oculari che potrebbero incastrarlo. Il finale è una vera e propria stagnata d'acqua fredda ed esalta ulteriormente l'ottimo intreccio da spy-story del lungometraggio. Infine le interpretazioni degli attori sono buone, con Kevin Costner che sopperisce alla mancanza di tecnica con il carisma, Gene Hackman assolutamente odioso e opportunista come si addice al suo personaggio, Sean Young ottima e di una bellezza fuori dal comune e Will Patton, che è senza dubbio il migliore dei quattro, capace di tratteggiare a dovere un personaggio in bilico fra cinismo e dedizione al proprio lavoro (e al proprio capo). Un film d'intrattenimento come se ne facevano una volta, da non perdere.
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