Regia di Vincenzo Marra vedi scheda film
Il grande progetto documentaristico di Vincenzo Marra, costantemente supportato dal produttore Gianluca Arcopinto, è quello di raccontare una Napoli capace di essere un luogo d’osservazione sul Paese, di dire di sé e, soprattutto, di una nazione. Così, dopo Estranei alla massa, L’udienza è aperta, Il grande progetto e Il gemello, dopo gli stadi e i tribunali, dopo gli uffici comunali e le carceri, dopo questi luoghi d’incontro e scontro tra il privato e il pubblico, con L’amministratore racconta le case al tempo delle tasse che pesano sugli immobili, registra i conflitti tra l’ambiente domestico sfiancato e l’intorno, pedinando in un paesaggio di crisi cocente il suo protagonista. Un avvocato che amministra case e che si muove tra il vampiro e il Don Abbondio, tra le ville di Posillipo e gli appartamenti di San Giovanni a Teduccio, calmo e stremato, subdolo e gentile, fermo e generoso. L’amministratore segue il suo cammino: tra quotidiane miserie, aristocratici in agonia, sentimenti degradati e rari squarci d’amore resistente. Montella gestisce guappi e favori, sciocchi litigi e un’epidemia di camorra, affronta il ciarlare inesausto, la retorica vacua e i drammi taciuti, e finisce per accompagnare Marra nell’inferno del rapporto tra individuo e cosa pubblica, al tempo mesto della crisi. Così L’amministratore, doc umanista, corpo a corpo con l’uomo, ritratto in movimento, teatro d’attore dal vero, risulta essere anche un grottesco squarcio alla Petri, una veduta eduardiana sulle maschere del Condominio Italiano.
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