Regia di Angelina Jolie vedi scheda film
Per quanto rischioso possa essere raccontare storie biografiche, evidentemente ogni regista ne è attratto e prima o poi deve dire la sua .
Per chi conosce già la " vera " storia del protagonista ogni piccolo particolare è sotto la lente d'ingrandimento , in questo caso poi , c'è tutta la parte storiografica pregna di momenti drammatici ed emotivamente condivisibili ed allo stesso tempo facilmente discutibili .
Personalmente non sapevo nulla di questo ragazzo quindi mi affido in gran parte a quello che mi viene raccontato senza troppo sottilizzare su verità più o meno romanzate anche se inizialmente abbiano calcato la mano sulla retorica ma tant'è...
Louis Zamperini , giovane italoamericano cresciuto tra mille difficoltà e discriminazioni che riesce a riscattarsi grazie allo sport fino alla drammatica entrata in guerra dell'America e conseguente arruolamento nell'Aviazione ; durante un conflitto a fuoco il suo aereo viene abbattuto e resterà su di una scialuppa assieme a tre compagni per 47 giorni prima della cattura da parte dei giapponesi.A parte una certa esasperante lentezza che rischia di appesantire il racconto , la scenografia è discreta e gli attori convincenti , in particolare il protagonista , Jack O'Connell / Louis Zamperini , e due suoi compagni di sventura , Domhnall Gleeson / Phil e Garrett Hedlund / Fitzgerald ; molto interessante lo scontro tra il protagonista ed il suo aguzzino nel campo di prigionia , il terribile Watanabe, con momenti intensi intrisi di dolore fisico e sfida psicologica , per inciso ben rappresentati , dove ad un certo punto la forza di carattere di Zamperini mette a dura prova l'avversario , forte " solo " di una cattiveria gratuita ma , pare, più debole emotivamente .
La rappresentazione del campo di prigionia e della convivenza tra i prigionieri è a tratti quasi elementare ma comunque coinvolgente fino ad un finale un pò troppo didascalico e forse la parte di racconto più retorica di tutto il film .
Quindi tutto sommato un discreto lavoro e a quanto leggo la Jolie è affiancata da collaboratori di un certo calibro o comunque con buona esperienza , perciò non mi spiego la grossolana ( eufemisticamente parlando ....) cura del trucco , o forse è meglio dire la quasi mancanza di trucco : vorrei capire com'è possibile che tre uomini alla deriva per 47 giorni , sotto ogni tipo di intemperie e senza protezioni di sorta, senza acqua e cibo, fatta salve qualche pesce ed un gabbiano , catturati in modo alquanto improbabile , ci vengano presentati con barba e capelli in ordine e camice pulite e stirate !? Lo stesso dicasi per il primo periodo di segregazione nel campo di prigionia dove onestamente non credo sia possibile che un uomo sottoposto a torture tremende come quelle raccontate risulti essere solo un poco dimagrito ma senza una piaga, un ulcerazione o altro , magrezza tra l'altro simulata malamente !?
Pare incredibile voler rovinare così un film che , ripeto, alla fine potrebbe pure emozionare ; un episodio interessante di storia vissuta che merita di essere ricordata , guastato banalmente da una disattenzione simile è incredibile .
Alla fine un lavoro appena sufficiente con la certezza che diverse cose siano sfuggite di mano alla regista .
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