Regia di Lech Majewski vedi scheda film
La trama riassunta su IMDB, che in realtà è presa dal Polish Film Database, a un certo punto infila questa buffa frase, che ho letto quasi per caso (difficilmente leggo trame e recensioni prima di vedere un film, ma questo era in inglese senza sottotitoli e cercavo un modo per orientarmi): If Samuel Beckett and Joan Collins had a romance, then their child would look like this film.
Ebbene, niente di più vero.
In mezzo al deserto californiano (che in realtà è una location in Polonia) attraversato da un vento perenne, oggetti spuntano dal nulla, o meglio dalla sabbia. Wes e Kate sono una coppia non felicemente sposata che vive sulla sabbia come fosse la cosa più normale del mondo. Nella prima scena in cui la vediamo, lei sta passando l'aspirapolvere sul tappeto, subito dopo aver 'spolverato' il tavolo da cucina, sempre che lo si possa chiamare così. E questa è forse una delle scene meno assurde.
Diviso in capitoletti dai nomi biblici, il film racconta scene di vita coniugale intrecciandole con un gruppo di altri personaggi anch'essi assurdi di cui il principale è l'Harry del titolo, assicuratore che raggiunge la giovane coppia per discutere con Wes di polizze. E della moglie.
Tra personaggi, situazioni e oggetti, non so decidere cosa mi porti di più a essere d'accordo con la definizione di cui sopra, di soap-opera dell'assurdo, ma cercherò di elencarne alcuni per quel che mi permette il desiderio di non rovinarne la visione spoilerando: due personaggi che si picchiano chiacchierando con Kate (ma senza traccia di ironia), una bara rosa, un'operazione chirurgica in mezzo al vento, Liz Taylor, il presidente degli Stati Uniti, frigoriferi privi di bibite ma pieni di sabbia e soprattutto, sopra ogni cosa, sabbia ovunque.
Qualcosa mi dice che alla fine delle riprese gli attori ci abbiano messo settimane a liberarsi dalla sabbia.
Eppure, nonostante l'argomento 'biblico e l'assurdità al quadrato (perché tante situazioni sono considerate assurde dagli stessi personaggi), il film è compatto e ha un suo fascino, e dei momenti di sincera comicità surreale che però rimangono circoscritti e non rovinano il tono generale.
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