Regia di Theodore Melfi vedi scheda film
Oliver si è appena trasferito nella casa nuova con la madre (che sta divorziando dal marito) e deve affrontare tutti i lati negativi della novità: ambienti inconsueti, una scuola cattolica (lui è "quasi ebreo"), compagni-bulli e le assenze prolungate della madre per motivi di lavoro.
Per fortuna (?) che c'è un vicino di casa scorbutico, ma disposto a occuparsi di lui nei lunghi pomeriggi dopo la scuola ... al modico prezzo di 12 $ l'ora (11, se si porta la merenda).
Tra film di Gianni e Pinotto alla TV, qualche puntatina all'ippodromo, un giro al bar e una spuntatina al "prato", il vecchio e il ragazzo cominciano a conoscersi meglio....
Togliendo la parte a Jack Nicholson che indugiava troppo, Bill Murray si aggiudica il ruolo di protagonista e ci offre uno spettacolare ritratto di questo Vincent, personaggio burbero, cinico e ostinatamente arrabbiato con la vita.
Il gioco ovviamente sta nel tentativo di guardare le cose con gli occhi del ragazzino, che riesce ad andare oltre la ruvida scorza della superficie e approda al vero carattere di Vinnie o per lo a quei lati del carattere che mostrano interesse per gli altri, capacità di sofferenza e dedizione fino alle estreme conseguenze.
Una commedia meno gioiosa di quanto potrebbe sembrare, perché disseminata di debolezze umane e dunque la santità "laica" a cui Vincent assurge non gli impedisce di far convivere gli aspetti anche virtuosi con tanti vizi e cadute di stile.
E' vero: anche così la storia sembra già sentita e vista altre volte, ma la differenza qui la fa la magnifica interpretazione di Bill Murray, che immaginiamo abbia dato molto di se stesso a questo personaggio così interessante nel suo disincanto al limite del disprezzo verso tutto ciò che non ama, quando poi capace di inopinati slanci per le persone in cui si imbatte.
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