Regia di Theodore Melfi vedi scheda film
Murray è l'ambasciatore di tutta una società e di tutta una generazione, ambo disilluse ma, fortunatamente, ancora capaci di voler bene.
"Che cos'è un santo?": questo il quesito (formulato dal simpatico prete/insegnante Chris O'Dowd agli alunni) attorno cui ruota un film insolito e dall'alto contenuto emozionale, che segna l'esordio alla regia di Theodore Melfi. La storia del bambino che proietta in qualcun altro la figura paterna che gli manca non è propriamente nuova, ma in questo specifico caso un gruppetto di attori che sa convincere determina uno scatto di qualità: Melissa McCarthy è formidabilmente in parte, mostrando di avere, sotto il suo pacioso involucro comico, un grande talento da interprete drammatica, però a distinguersi davvero è lo scorbutico Bill Murray, che sbriciola la propria dura scorza da vecchio intrattabile facendo da nonno e da padre al piccolo Jaeden Lieberher. Con le sue ciniche, acri e sferzanti battute di spirito, Murray è l'ambasciatore di tutta una società e di tutta una generazione, ambo disilluse ma, fortunatamente, ancora capaci di voler bene, un po' come il Walt Kowalski di Gran Torino: santo, infatti, non è chi è portatore di amore incondizionato, bensì di amore sincero e genuino. Come sceneggiatore, Melfi mescola misuratamente ironia e commozione, anche se forse diluisce all'eccesso il secondo tempo. Comunque indimenticabile la scena della cerimonia, dove Vincent è celebrato per i gesti di bontà da lui compiuti. Niente male Naomi Watts.
Colonna sonora toccante, scritta da Theodore Shapiro.
♥ BUON film (7) — Bollino VERDE
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