Regia di Theodore Melfi vedi scheda film
Lo schema non è nuovissimo e in qualche misura rimanda ad alcune cose con Jack Nicholson (Qualcosa è cambiato) o con lo stesso Bill Murray (questo Vincent MacKenna ricorda, almeno all'inizio, il protagonista di Broken Flowers di Jarmusch). Però, tenendo conto che questo St. Vincent è un film con pretese non esagerate, rivolgendosi anche ai ragazzini, bisogna ammettere che la riuscita è più che dignitosa. Il copione non riserva sorprese sesquipedali, ma dissemina elementi che si accumulano nella mente del giovane protagonista (che peraltro è di religione ebraica), fino a fargli riconoscere nell'attempato alcolista e giocatore d'azzardo indebitato fino al collo un santo dei nostri tempi, quello che dà il titolo al film.
Gli occhi innocenti del bambino Oliver rileggono tutta la vita di Vincent - e quindi la trama del film - secondo un punto di vista diverso da quello che ci era sembrato il più logico. In questo senso, il film di Theodore Melfi ci svela un po' anche l'inganno del cinema, quasi come se fossimo in una versione per ragazzi di I soliti sospetti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta