Regia di Theodore Melfi vedi scheda film
Si può discutere per ore ed ore sulla sincerità dei film che parlano di buoni sentimenti, e quindi nella fattispecie di questo, ma non è saggio essere tolleranti nei confronti delle pellicole del passato e fare le pulci a quelle del presente, semplicemente non è giusto. Altra critica ingiusta è quella secondo la quale il film sarebbe un collage di cose già viste e sentite altre volte. Ingiusta perché per individuare vera originalità è spesso necessario risalire fino ai fratelli Lumière, pertanto anche grandi classici del passato hanno attinto a piene mani all'enorme deposito del "già fatto". Ciò che invece appare molto meno opinabile è il livello altissimo delle prestazioni fornite dal cast. Prevedibile l'ottima prova del protagonista, Bill Murray, che del resto non fa altro che interpretare se stesso, quindi non deve essere stato problematico per lui entrare nel personaggio. Per nulla prevedibile e scontata è invece la strepitosa interpretazione che Naomi Watts fornisce della prostituta russa, a cominciare dall'abbigliamento per finire con la pronuncia e l'accento, un contributo veramente insostituibile. Anche gli altri forniscono prove di alto livello, il comparto tecnico è ineccepibile, così come la regia e tutto il resto. Per finire, una delle battute più esilaranti. Daka, incinta, scende di corsa le scale urlando: "My waters broken!". Vincent, che sonnecchia sul divano, le risponde con nonchalance: "Call the plumber".
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