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Senza inibizioni

Regia di Gerard Lobeau, Radley Metzger vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Senza inibizioni

di undying
6 stelle

Ultimo lavoro di Radley Metzger, talentuoso regista all'epoca sprofondato nell'hard, con lo pseudonimo di Henry Paris. A sorpresa, questo Senza inibizioni tradisce qualunque aspettativa di genere (cominciando proprio dal titolo). Metzger, in tandem con il francese Gérard Loubeau, gira una divertente commedia degli equivoci sul (ma senza) sesso.

 

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Stati uniti. Audrey (Carol Levi) si prepara per la festa di fidanzamento con Andrew, in programma per il week-end. Ma la richiesta della disinibita sosia ed amica Levy (interpretata sempre da Carol Levi) le impone di prendere "fisicamente" il suo posto. Levy infatti ha un importante appuntamento nel Principato di Monaco (a Montecarlo), ma non vuole mancare ad un incontro d'amore a New York. Lo scambio dovrebbe durare un paio di giorni, permettendo così ad Audrey di rientrare in tempo per la festa di fidanzamento. A Montecarlo Audrey si trova così coinvolta nel mondo "erotico dell'amica", finendo sotto le attenzioni di una coppia ambigua (Calvin e Diane) e altri personaggi, con i quali cade in maldestri equivoci, dato che non li conosce. Quando giunge il momento di tornare a New York, a causa della sospensione del volo aereo per condizioni climatiche avverse, Audrey si vede a sua volta costretta a chiedere a Levy di prendere il suo posto alla festa di matrimonio. La sostituzione, anche in questa circostanza, è fonte di una lunga serie di gaffes. Nel frattempo la cameriera Vanessa (Christina Swing) si intrattiene con Stanley, un netturbino attratto da Aubrey.

 

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"Qualunque cosa ti chiedano, rispondi sempre: 'fantastico', o 'pensavo che non me lo avresti mai chiesto'." (Levy)

 

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Ispirato dal romanzo Frontispiece di Pierre Serbie, Metzger scrive la sceneggiatura destinata a questa coproduzione tra Stati Uniti e Francia. Da quest'ultima nazione arriva infatti il tecnico della fotografia -e operatore alla macchina, nonché cineasta di hard- Gérard Loubeau, che di fatto parrebbe essere stato anche coinvolto nella regia, pur se non accreditato (stesso destino per il precedente Le segrete esperienze di Luca e Fanny).

 

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Strano oggetto, questo The fantasies of Miss Jones (nella versione americana) o The princess and the call girl (in quella francese). E lo si può intuire già dai titoli di testa, nei quali la regia viene attribuita a Radley Metzger, regista all'epoca ormai -da lungo tempo- sprofondato nell'hard, con lo pseudonimo di Henry Paris. Siamo a metà anni '80 e le aspettative sono -lecitamente data la trama, la deriva artistica dell'autore e il contesto produttivo- quelle di trovarsi di fronte ad un porno. E invece, a sorpresa, Metzger chiude la carriera con un ultimo film che è una pura e innocente commedia degli equivoci, con tema centrale il sesso, che però mai viene esternato. E anche dal punto di vista erotico, il film appare insolitamente contenuto. Girato negli splendidi scenari del Principato di Monaco, The fantasies of miss Jones presenta una lunga serie di gag, soprattutto verbali. Mentre il regista punta chiaramente alla doppia interpretazione della sensuale e brava Carol Levi (comparsa in pochissimi titoli,  tra i quali il più significativo, oltre a questo di Metzger, rimane probabilmente un thriller datato 1982, intitolato Nel buio da soli). 

The princess and the call girl è uscito anche nelle sale italiane nel 1988, in una versione tutta da stabilire come dimostrano le foto di scena, nelle quali compaiono attrici assenti nella director cut. La diversa durata (80'), e la scelta di un titolo come Senza inibizioni, lascia supporre che possa trattarsi di una edizione a luce rossa, completamente rimaneggiata con insert posticci per quello specifico contesto. 

 

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Metzger mostra ancora la classe che contraddistingue l'intera sua precedente filmografia, come dimostrano un paio di scene particolarmente riuscite (quanta parte di merito debba essere condivisa con il già citato Gérard Loubeau, è tutta da stabilire):

- al minuto 24 Audrey, sotto mentite spoglie di Levy, incontra la coppia composta da Calvin e Diane: tradendo le attese, mentre i tre entrano in intime effusioni amorose, la macchina da presa prende le distanze muovendosi in direzione opposta verso una terrazza, arrivando ad offrire una fantastica carrellata su Montecarlo, per poi tornare -in piano sequenza- a cercare i corpi nudi avvinghiati l'un l'altro, senza però soffermarsi sulla scena erotica;

- al minuto 70, quando la cameriera Vanessa si offre a Stanley, Metzger conferma il buon gusto per la selezione dei brani musicali a supporto della colonna sonora (la stupenda I like what you got, in successione a Do the boogaloo). 

 

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Citazioni

 

- "A volte si vive una vita intera nel tempo che ci vuole per pisciare. L'ho sentito dire in un film di Alan Ladd." (Aubrey)

 

- "Con il tempo il latte va a male, non le promesse!" (Levy)

 

- Nell'epilogo, ambientato temporalmente un anno dopo, Aubrey incontra casualmente in una zona non meglio definta dell'Europa, l'amica Levy. Alla spontanea domanda sul perché mai si trovi lì, ottiene la seguente risposta: "Ho baciato tutti i rospi di New York, ma nessuno si è trasformato in un principe,  perciò sono qua per fare la modella... e ho lasciato perdere gli uomini." 

 

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"Scoprì che il piacere dei sensi non consiste, come aveva sempre creduto, in un atto unico. La sensualità può rivelarsi in ogni gesto, nel modo di accendere una sigaretta, di sbucciare una mela." (Violet Keppel Trefusis)

 

F.P. 27/12/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 88'12")

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