Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Nel 1866, in una Venezia occupata dagli austriaci scocca l'amore tra un tenente austriaco donnaiolo ed una romantica patriota sposata. Finirà in tragedia.
Come sempre nei film di Visconti, la cosa che più di tutte colpisce l'occhio è la perfezione. La perfezione delle scenografie, dei colori, della recitazione, delle musiche. Sembra infatti che i personaggi si dibattano non dentro ad un film, ma bensì dentro ad un dipinto ottocentesco ed ogni scena sembra poter essere fonte di ispirazione per qualsiasi pittore (in special modo le sequenze di battaglia).
Resta impressa un'Alida Valli espressiva, conturbante ed affascinante come non mai che ci mostra tutti i colori dell'animo umano: dall'angoscia più nera, alla gioia più limpida.
Infine, ci colpisce l'occhio del regista che utilizza questa storia d'amore come metafora di un'era che si chiude ed un'altra che si apre (il dominio austriaco che si chiude di fronte all'unificazione italiana). Insomma, Visconti unisce il passato ed il "presente" attraverso i due protagonisti del film e l'amore tra i due che poi diventa conflitto, diventa il simbolo del mondo che cambia e dei meccanismi ad esso sottoposti. La loro relazione viene portata avanti fino ad un finale intenso e commovente, che non è altro che una metafora storica che indica, appunto, un'epoca che si chiude (con la morte) ed un'altra che va ad aprirsi.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:2 impegno:3 tensione:3
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