Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Diciamo la verità (per una volta senza il timore di macchiare l'onore di un indiscusso genio del cinema italiano come Visconti): "Senso" è un film affascinante e noioso, dinamico (nell'uso geniale del colore) e lento (nell'evolversi della narrazione). Non si può certo restare indifferenti di fronte ad una così sicura "padronanza cromatica": ogni singolo fotogramma potrebbe essere idealmente estrapolato dalla pellicola per farne un quadro, e ogni quadro sarebbe - al pari del film - un'opera immortale. La recitazione degli attori è senz'altro ad altissimi livelli, anche se forse un pò troppo teatrale. Ma venendo al punto dolente (il ritmo) c'è da dire una cosa: è vero che il melodramma ha le sue regole, e che un film come questo le rispetta in modo ineccepibile, ma è altrettanto vero che un film non è fatto di sola estetica formale (la perfezione immaginifica dei singoli fotogrammi non è dunque più sufficiente); le "dinamiche interne" di un universo complesso e affascinante come quello rappresentato dl film di Visconti avrebbero meritato, a mio parere, sintesi ritmiche più agilmente concepite. E' pur vero che le dilatazioni temporali hanno la loro importanza nel cinema, rappresentano anzi una delle sue più affascinanti potenzialità, ma è altrettanto vero che un uso non dinamico di un mezzo pericolosamente statico come questo rischia di banalizzare una pellicola che avrebbe potuto essere uno dei maggiori capolavori della storia del cinema. Dicendo questo, probabilmente, ho commesso peccato mortale, attirando su di me l'odio di molti cinefili... perdonatemi ma questo è, secondo me, un film necessario ma decisamente sopravvalutato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta