Regia di Gabriele Lavia vedi scheda film
Risvegliare i sensi, ci pensano Vittoria e Manuel in questo giallo nero che non merita l' oblio, se non altro perchè Vittoria è Monica Guerritore e Manuel è Gabriele Lavia.
Affiatati nella vita e nel lavoro, Monica e Gabriele alternavano in quegli anni ottanta le recite a teatro con alcuni film che nel bene e nel male hanno attirato un gran pubblico, assai eterogeneo, proprio perchè teatro e cinema non sempre hanno gli stessi estimatori.
Chi ha visto "Scandalosa Gilda" ricorderà una storia intrisa di violenza e di sesso, due elementi profondamente legati perchè scaturivano da un tradimento coniugale, con relativa vendetta e finale tragico.
Sensi, invece, ha le movenze del giallo classico, che sfocia nel nero, previlegiando la parte drammatica dove il sesso entra perchè necessario allo sviluppo della trama.
La storia è credibile, Lavia non è un dilettante, e sa come stare dietro la macchina da presa, oltre a recitare con somma bravura con la sua compagna.
La casa di appuntamenti a Roma, gestita da Nicol, antica fiamma di Manuel, appare un rifugio sicuro per lui, che cerca di sfuggire a feroci sicari. Motivo della caccia all'uomo, una lista di nomi "eccellenti" cui è interessata una organizzazione criminale.
Ma l'organizzazione ha lunghi tentacoli, da Londra, fa in modo che Vittoria si finga una "bella di giorno" con l'intento di farsi consegnare la lista da Manuel, e poi ucciderlo.
La passione scoppia per entrambi, incontrollata, Vittoria non riesce a rimanere fredda e determinata come un vero killer dovrebbe essere. questa sua "debolezza" la trascinerà in un finale drammatico, e lei perderà la vita.
Lavia e Guerritore, mentre il film veniva diffuso in Italia e all'estero, seguendo la buona sorte di "Scandalosa Gilda", erano impegnati al Teatro Eliseo di Roma in due opere teatrali, lui in "Il volpone" ed entrambi ne "La casa scoppiata": segno della grande professionalità di due ottimi attori che hanno fatto insieme anche un tratto di strada come compagni di vita.
I non estimatori hanno visto nel film troppo sesso, ma non è così, si potrebbe fare un accostamento, ad esempio, al "Brivido caldo" di Kasdan, dove la forte sensualità aveva ampia giustificazione.
Lavia ha comunque sapientemente confezionare un film sotto il segno di Hitchcock, Woolrich e Allan Poe, denotando profonda conoscenza dell'opera dei tre illustri "maestri" del giallo nero.
Che dire di Monica Guerritore? Sex simbol di quegli anni, di viva carnalità e di grande passionalità. Da ricordare, e consigliati a chi non li avesse visti, "La prima volta sull'erba", "Fotografando Patrizia", "La venexiana" e naturalmente "Scandalosa Gilda".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta