Regia di Joss Whedon vedi scheda film
Secondo capitolo del mondo degli Avenger, più intenso del primo, ma anche decisamente più fasullo negli effetti speciali. La componente umana, in cui si evidenzia come dietro ogni supereroe ci sia comunque una base umana propone le sequenze migliori.
Secondo capitolo della saga degli eroi dello “Shield”, ancora per la regia di Joss Whedon. Stavolta Thor e compagni affrontano nientemeno che un virus capace di disattivare Jarvis, agendo sulle menti dei protagonisti, rendendoli vulnerabili.
Proprio quest’ultimo aspetto, che mette in evidenza il lato umano di ognuno degli Avengers, ne mostra le fragilità, rendendo la sceneggiatura avvincente e accattivante: l’ennesima mancanza di unione tra i supereroi, dovuta alla zizzania seminata da un villain credibile (per quanto virtuale) ed apparentemente invincibile, è l’unico metodo per rendere credibile una debacle del gruppo di invincibili. Non a caso le parti un cui la componente umana prevale è la più bella, in particolare con le debolezze, rappresentate da sequenze oniriche-orrorifiche le più interessanti.
Peccati per gli effetti speciali fasulli, troppo inverosimili, molto più vicini ad un film di animazione che ad un prodotto che vorrebbe simulare la realtà. Da segnalare un continuo girovagare dell’unità di spazio, in un giro del mondo ricco di location differenti, in stile 007.
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