Regia di Masahiro Hosoda vedi scheda film
Come lungometraggio anime Dragon Ball Z: La battaglia degli dei si attesta oggettivamente su livelli scarsi: fondali inanimati e poco dettagliati (lasciando perdere i volti dei personaggi quando inquadrati in campi lunghi), scrittura infantile, didascalica, prevedibile e, infine, una linea narrativa che è un'accozzaglia di idee vecchie trent'anni.
D'altra parte, per chi è cresciuto da bambino guardando la serie animata, è innegabile che un Dragon Ball che punti più all'ironia che all'epica non può non far riaffiorare bei ricordi, oltre a rendere lo specifico target dell'opera (i giovani adulti) incline ad accettare gag fanciullesche, spesso oltre i limiti della stupidità, che ricordino le avventure di Goku bambino e Bulma; quest'ultima, non a caso, ha il suo spazio non indifferente nel film.
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