Regia di Laszlo Benedek vedi scheda film
Immagine mitica di un cinema che fu, Marlon in giacca di pelle nera e moto dal grande faro montato davanti, ha attraversato decenni, è stata posata su pareti e magliette, rimane a tutt'oggi una delle cose che ogni cinefilo ha impressa nella memoria. Il film da cui proviene, però, "Il selvaggio", presenta oggi tutta la sua databilità, e purtroppo non ha in sè i segnali di un ribellismo che ribolliva nella gioventù dell'era, al contrario contiene un'avversione al nuovo, e all'amore per il quieto vivere, che gli accenni nei confusi dialoghi ad un malessere generazionale non bastano ad equilibrare. Confrontatelo con "Gioventù bruciata", successivo solo di un anno, per notare la differenza di messaggio e linguaggio, anche cinematografico: il classico di Ray lo surclassa , e di parecchio. Certo, c'è il tosto Brando con broncio e impenetrabilità dello sguardo, ma questi "shockanti delinquenti" di cui è a capo nella pellicola, al massimo alzano un pò di polvere con le ruote delle loro moto, tutt'al più si ammollano qualche pugno in mezzo al paese. Oggi, da considerarsi un film inferiore alla propria fama.
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