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A Dirty Carnival

Regia di Ha Yoo vedi scheda film

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La recensione su A Dirty Carnival

di Atreides
7 stelle

A Dirty Carnival è un crime del 2006 degno della miglior tradizione sudcoreana. Nulla di più, nulla di meno, un film duro, onesto e coinvolgente che raggiunge una notevole vetta drammatica nel finale. Si unisce una storia cruda raccontata in modo mai banale e stucchevole con una violenza brutale e iperrealistica, lontanissima dalle raffinate coreografie di Hong Kong, durante le scene d'azione si può sentire tutto il peso della fatica, delle contusioni e delle ossa fratturate perché il tasso di lividi e alto e le pistole sono sostituite da mazze e coltelli. Magistrale è per esempio la scena della rissa nel fango.

 

Byung-Doo è un ventinovenne gangster di basso rango di Seul ed è sommerso da spese e preoccupazioni, non riesce a pagare l'affitto e deve prendersi cura della madre malata, dei fratelli più piccoli e dei suoi sottoposti, che considere come famiglia. Byung-Doo non è un criminale incallito privo di empatia, fa quello che fa per sopravvivere, dice ai suoi che senza il rispetto reciproco non sarebbero uomini ma carogne, non si deve mai smettere di trattare l'altro con dignità neanche si dovesse morire di fame. Per risollevarsi dalla sua difficile situazione economica, accetta di far fuori un procuratore corrotto che sta causando problemi a un grosso boss della malavita iniziando quindi a lavorare per lui e tradendo il suo attuale capo.A far riflettere l'uomo sulla sua vita criminale e sul suo desiderio sempre più difficilmente realizzabile di essere migliore ci penserà l'incontro con due vecchi compagni di scuola, il primo un aspirante regista che ha in cantiere un film di gangster, film nel film che, una volta realizzato, acquisterà un'importanza vitale tanto da determinare il climax della pellicola e il destino del protagonista, la seconda è una donna che nutre un interesse sentimentale per Byung-Doo ma che non vuole avere nulla a che fare con un gangster. Inizia così per Byung-Doo un lacerante conflitto interiore che però non porterà a nulla di buono, perché è già troppo tardi e le porte dell'inferno si stanno spalancando.

 

Realistico, cruento e drammaticamente carico. Bravo Ha Yoo

 

 

 

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